Calabria
Orrore al cimitero, tra loculi profanati e salme bruciate. In due non rispondono al Gip
L’unico ad aver risposto, respingendo tutte le accuse, è Salvatore Trecate, figlio del custode del cimitero. Intanto l’assessore ai servizi cimiteriali del comune di Tropea promette un’indagine interna su tutte le estumulazioni avvenute negli ultimi anni
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VIBO VALENTIA – Si sono avvalse della facoltà di non rispondere alle domande del gip del Tribunale di Vibo Valentia, Marina Russo due delle tre persone arrestate per lo scandalo della distruzione e soppressione di cadaveri e la violazione dei sepolcri all’interno del cimitero di Tropea. Si tratta di Francesco Trecate, custode del cimitero e dipendente comunale e Roberto Contartese, mentre ha risposto alle domande Salvatore Trecate (figlio di Francesco) che ha respinto le accuse di distruzione dei cadaveri poi dati alle fiamme.
Sul fronte politico, intanto, l’assessore ai Servizi cimiteriali del Comune di Tropea, Erminia Graziano (che è anche la madre dell’avvocato Francesco Muscia che assiste l’arrestato Roberto Contartese) promette un’indagine interna su tutte le estumulazioni avvenute negli ultimi anni nel cimitero. La consigliera comunale di minoranza, Virginia Saturno, a seguito dello scandalo, ha invece rassegnato le dimissioni dal Consiglio comunale sentendosi a disagio in un’assemblea che non avrebbe vigilato sulla gestione del servizio cimiteriale. Le dimissioni del sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, che a settembre ha premiato per “abnegazione al lavoro” il dipendente Francesco Trecate nonostante una richiesta di rinvio a giudizio per assenteismo e truffa, sono state chieste dai consiglieri comunali Massimo L’Andolina e Massimo Pietropaolo.
“Ho dovuto prendere respiro prima di trovare la forza di condividere con la mia Comunità offesa e violata, la mia amarezza, il mio disorientamento, la profonda delusione. Dopo tanto lavoro portato avanti con passione, dopo tanto sacrificio capace di raggiungere risultati luminosi al punto da cancellare ogni ombra, mi sento devastato da un accadimento atroce che mi sconvolge lasciandomi basito”. queste invece le parole del sindaco di Tropea Nino Macrì dopo l‘inchiesta di Procura e Guardia di finanza sul cimitero che ha portato all’arresto del dipendente comunale Francesco Trecate, zio dell’attuale assessore agli Affari Generali, del figlio Salvatore e di Roberto Contartese.
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