Calabria
Meno tamponi e più test rapidi. In Calabria il 20% sono antigienici ma nei week-end…
In Italia sul dato complessivo giornaliero il 40% arriva da quelli rapidi che rischiano un quadro falsato dell’epidemia, compreso l’Rt. In Calabria resta ancora preponderante il numero di quelli molecolari ma nei fine settimana crescono molto quelli rapidi. Domenica quasi 1.000 su 3.000 tamponi complessivi
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COSENZA – Sta scendendo ed è attualmente confrontabile a quello del dicembre scorso, il numero complessivo dei test fatti in Italia dal 15 gennaio, quando accanto ai test molecolari sono stati inclusi nel conteggio quotidiano del ministero della Salute anche i test antigenici rapidi. E’ quanto emerge dall’analisi dei dati, sia nazionali sia nelle singole regioni, condotta sulla base dei dati riportati nel bollettino del ministero. “Emerge che tutte le regioni, inequivocabilmente, hanno ridotto i test molecolari sostituendoli con gli antigenici e poi hanno aggiunto gli antigenici, ma sostanzialmente la potenza di fuoco è rimasta simile”, ha detto il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca. Se in dicembre si facevano in media fra 180.000 e 190.000 tamponi molecolari al giorno, attualmente la media complessiva dei test, fra molecolari e rapidi, non arriva a 160.000. “Se poi consideriamo il tasso di positività sulla base del rapporto fra casi positivi e tamponi molecolari abbiamo un valore del 10%, contro lo 0,5% calcolato sulla base del rapporto fra casi positivi e test rapidi”, ha osservato il virologo. “In sostanza dal 15 gennaio è cambiato radicalmente il modo di tracciare, di conseguenza sono peggiorati moltissimo sia gli screening sia il tracciamento. In questo modo – ha rilevato – si abbassa il tasso di positività e con esso l’indice Rt”.
In Calabria nell’ultima settimana media del 20%
I numeri dei tamponi rapidi inseriti nei conteggi giornalieri, cambiano da regione a regione, in proporzione anche alla quantità giornaliera di test processati. Ecco che allora Lombardia, Vento, Lazio ed Emilia Romagna sono quelle che ne hanno fatto di più, così come Puglia e Friuli Venezia Giulia che hanno percentuali molto alte. Rispetto a dicembre, la differenza è che sul totale dei tamponi nella media nazionale il 40% sono test antigenici rapidi. E in Calabria? In questi ultimi giorni si è discusso dei test rapidi utilizzati e che sarebbero farlocchi. In particolare i tamponi Biocredit, distribuiti anche nelle scuole e alla Protezione Civile. Al di là dell’attendibilità o meno di questi test, il numero è in costante crescita anche nella nostra regione. Aandando a spulciare i dati comunicati al ministero, in una settimana in Calabria sono stati effettuati 16.005 tamponi complessivi, passando da 506.929 test a 522.934. Di questi 13.372 sono stati effettuati con i tamponi molecolari e 2.633 con test rapidi. Quindi una media di circa il 19% di test rapidi contro l’81% di quelli molecolari.
Cresce il dato nel fine settimana
Il dato cambia però nel fine settimana, quando calano drasticamente quelli molecolari mentre crescono quelli antigienici. Ad esempio nella giornata di sabato 30 gennaio, su 3.140 tamponi totali, 2.442 sono stati quelli molecolari e 708 quelli rapidi. Dato che cresce ancora di più la domenica: su 2.944 test complessivi, 1.971 sono stati quelli molecolari e ben 973 quelli antigienici, quasi il 30%. Numeri invece più bassi nei giorni feriali con una media di 250/300 test rapidi su circa 2.500 tamponi complessivi.
Perché i test rapidi nel conteggio?
“Lesigenza di inserire i test antigenici rapidi accanto ai molecolari – ha detto ancora Broccolo-, per il quale è probabilmente nata dalla volontà di aumentare la potenzia di fuoco nel controllo dell’epidemia, per avere un monitoraggio più frequente e a costi inferiori, considerando i lunghi tempi di refertazione e i costi dei molecolari”. I test antigenici rapidi “non sono diagnostici, ma – ha precisato il virologo – sono test di screening che andrebbero fatti con una certa frequenza in comunità extra-sanitarie, come le scuole e i luoghi di lavoro. La loro reale efficacia – ha osservato – sta infatti solo e unicamente nel monitoraggio frequente: se questo viene a mancare, perdono senso”.
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