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Terme Lugiane, sindaci contro la Cisl: “strumentalizzazioni, non andremo in Prefettura”

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Terme Lugiane, sindaci contro la Cisl: “strumentalizzazioni, non andremo in Prefettura”

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I sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese: “Non accettiamo più offese e strumentalizzazioni. Proseguiamo per la nostra strada che è quella del rispetto delle leggi”

 

COSENZA – “Alle istituzioni democraticamente elette dal popolo, si deve portare rispetto e l’atteggiamento assunto dalla Cisl, è inaccettabile ed inopportuno”. Con un post “congiunto” su Facebook i sindaci di Acquappesa Francesco Tripicchio, e di Guardia Piemontese Vincenzo Rocchetti hanno ritirato la loro disponibilità a partecipare all’incontro previsto per il 2 febbraio in Prefettura a Cosenza per discutere della vertenza delle Terme Luigiane: “Domani esprimeremo la nostra posizione verso le strumentalizzazioni, ennesime, registrate in queste ore”.

“Nel frattempo, abbiamo informato, gli uffici prefettizi – scrivono – della decisione di non partecipare all’incontro del 2 febbraio prossimo, al quale, in un primo momento, avevamo aderito per il rispetto che si deve a Sua Eccellenza il Prefetto. Rispetto e senso di responsabilità, che dovrebbero appartenente anche alla Cisl. Proseguiamo per la nostra strada che è quella del rispetto delle leggi, della trasparenza e del rilancio delle Terme Luigiane, impegnandoci a tutelare anche l’attuale livello occupazionale, nonostante, chi dovrebbe avere a cuore le sorti dei lavoratori, poco fa per favorire il confronto”.

“Chiariamo subito, che l’incontro a cui avrebbe partecipato anche la Cisl era finalizzato a chiarire, una volta per tutte, le intenzioni, delle nostre Amministrazioni comunali, di procedere nell’iter già avviato, in aggiunta a tutte le tutele possibili per i lavoratori, nel pieno rispetto delle vigenti normative. Sgombrando, quindi, il campo, da ogni strumentalizzazione che potesse lasciar pensare ad un nostro disinteresse verso i lavoratori stessi. Nessun trascinamento, quindi. La delicata fase in atto, dovrebbe consigliare – scrivono i sindaci – l’assunzione di atteggiamenti aperti al confronto, in particolar modo dinanzi a due Amministrazioni comunali, che non stanno facendo altro che tutelare gli interessi delle rispettive comunità e dei territori, nel pieno rispetto delle leggi. Nel contempo, confermiamo la nostra ferma intenzione di difendere l’aspetto occupazionale posto in essere, ma non possiamo più tollerare offese e strumentalizzazioni verso delle istituzioni democratiche, elette dal popolo. Pensiamo che a tutto ci sia un limite e, prendendo atto dell’atteggiamento assunto dalla Cisl, i limiti, che sono stati superati, sono ormai tanti e troppi”.

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