Italia
Spostamenti a Natale, Conte “il Parlamento se ne assume la responsabilità”. Boccia contrario
I limiti allo spostamento, spiega il premier Conte, possono “creare un problema oggettivo. Ma se si vogliono introdurre eccezioni il Parlamento se ne assumerà tutta la responsabilità”. Ma il ministro per gli affari regionali conferma tutta la sua contrarietà ad un allentamento delle misure “aprire un dibattito politico per aprire i confini è da irresponsabili”
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COSENZA – Aprire i confini o tenere chiuso? Sono ore di fibrillazione nel Governo sulla possibile deroga agli spostamenti tra comuni nei giorni di Natale. La soluzione trovata dal Governo sarebbe quella di rinviare al Parlamento la responsabilità di decidere eventuale deroghe ai divieti di spostamento durante le feste di Natale e di fine anno. Fin da subito il ministro della Salute Speranza e quello dei beni e delle attività culturali e del turismo Franceschini, si sono mostrati fedele alla linea più dura e intransigente del Governo sulle riaperture schierandosi per attuare misure restrittive per arginare l’epidemia.
Nelle ultime ore, sotto la pressione di governatori, opposizione e della sua stessa maggioranza (emblematiche le dichiarazioni di Di Maio che ha definito “assurdo non permettere ai familiari che abitano in piccoli comuni limitrofi di trascorrere il Natale e il Capodanno insieme), il Premier Conte, che ha invece mostrato sempre una linea più morbida, ha aperto uno spiraglio per derogare agli spostamenti tra comuni nei giorni di festa “creare un problema oggettivo, è chiaro che chi vive in una grande città e ha i congiunti prossimi ha la possibilità di muoversi. Chi è in paesini più piccoli, può avere qualche difficoltà” ha detto i Premier in conferenza stampa da Bruxell indicato il Parlamento l’unico luogo nel quale si pù0 aprire una discussione e lavorare ad una deroga “il Parlamento è sovrano e se, assumendosene tutta la responsabilità, vuole introdurre eccezioni sui Comuni più piccoli, in un raggio chilometrico contenuto, torneremo su questo punto” ribadendo anche che “qualsiasi misura che possa essere un’eccezione va assunta con grande cautela, se salta l’impianto complessivo rischiamo di scatenare una terza ondata di contagio”.
A Natale e a Capodanno permettiamo ai cittadini di spostarsi tra i piccoli Comuni.
➡️ https://t.co/CgLoAI79Ha— Luigi Di Maio (@luigidimaio) December 10, 2020
Il ministro degli affari Regionali Francesco Boccia ha invece confermato tutta la sua contrarietà, lasciando spazio a chiarimenti solo sui piccoli Comuni e confermando il suo no deciso ad eventuali allentamenti delle misure indicate nel Dpcm perché “sarebbe da irresponsabili“. “Si” invece ai “chiarimenti per i comuni piccoli e di confine: se serve modificare si farà” ha detto il ministro. “Il Parlamento è sovrano – ha aggiunto Boccia ribadendo la sua contrarietà – e se si vuole chiarire meglio il passaggio sui comuni confinanti, non ci sono problemi. Ma aprire un dibattito politico per aprire i confini dei comuni e province è da irresponsabili. Chi vuole aprire tutto se ne assuma la responsabilità“.
Coldiretti “aperture salverebbero 24mila agriturismo”
La possibilità di consentire gli spostamenti tra i comuni, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno è importante per salvare i 24mila agriturismi italiani che sono principalmente situati in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare la necessità di adeguare le misure dell’ultimo Dpcm per le feste di fine anno al fine di evitare di favorire gli assembramenti in città con lo stop agli spostamenti nelle campagne. Un vero paradosso se si considera che gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto che per Campagna Amica sono luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.
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