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Santuario Madonna della Luce, torna al suo antico splendore un Crocifisso del Cinquecento

Calabria

Santuario Madonna della Luce, torna al suo antico splendore un Crocifisso del Cinquecento

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E’ tornato all’originario splendore l’antichissimo SS. Crocifisso, di autore ignoto, scolpito in legno di pero e custodito da secoli all’interno del Santuario della Madonna della Luce a San Pietro di Magisano

 

CATANZARO – L’opera, la cui fattura era stata attribuita ad un periodo più recente, intorno al 1800, mentre in realtà sarebbe databile in un periodo che va dalla fine del Quattrocento agli albori del Cinquecento, è da tempo collocata nella prima arcata laterale sinistra del santuario, edificato pochi decenni dopo l’anno Mille (1064), proprio laddove vi era un altare ligneo poi rimosso negli anni Cinquanta.
A restituire l’originaria bellezza alla scultura è stato il restauro effettuato nell’ambito del progetto “RestauriAmo”, realizzato in collaborazione con l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Catanzaro-Squillace diretto da don Maurizio Franconieri e sotto l’egida della Soprintendenza di Cosenza. Il lavoro di recupero del manufatto è stato attuato per volontà di don Franconiere e del parroco di San Pietro Magisano don Simone Marchese, con l’apporto gratuito del restauratore Giuseppe Mantella coadiuvato da Dante Palmerini, ricercatore e operatore della Diocesi di Catanzaro-Squillace.

Sono stati necessari sei mesi di meticoloso lavoro al restauratore Mantella per riuscire ad avere ragione di un intervento attuato anche grazie a moderne indagini diagnostiche che hanno consentito di portare alla luce la particolare tecnica esecutiva. Il manufatto è stato realizzato all’epoca in legno mediante assemblaggio delle varie parti del corpo: testa, tronco (fino all’altezza delle ginocchia), arti superiori, gambe e porzioni di legno applicate anche nella realizzazione del perizoma. Non si hanno notizie certe sull’autore dell’opera, anche se è presumibile che la fattura sia da collegare al contesto produttivo di un’ignota bottega presente nel territorio di Taverna, di cui San Pietro Magisano all’epoca era casale.

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