Cosenza
FOTO – VIDEO Cosenza protesta “derubati, ricattati e umiliati. Basta speculare sulla sanità”
 
																								
												
												
											Un migliaio di persone si sono ritrovate a Cosenza per chiedere sanità pubblica e aiuti per il lavoro. Momenti di tensione quando i manifestanti hanno provato a forzare il cordone delle forze dell’ordine per dirigersi verso l’autostrada
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COSENZA – Una nuova protesta, organizzata dal comitato Prendocasa e alla quale si sono aggiunti cittadini, esercenti e ristoratori, si è registrata a Cosenza questo pomeriggio. Quasi un migliaio di persone si sono date appuntamento attorno alle 18 nei pressi della rotonda alla svincolo autostradale di Cosenza Sud, presidiato questa volta dalle forze dell’ordine che hanno impedito che i manifestanti potessero bloccare la rampa d’accesso della A2, come invece era successo la scorsa settimana. I manifestanti hanno urlato la loro rabbia contro la classe politica chiedendo le dimissioni del governo regionale, e dopo i recenti fatti che hanno travolto l’ex commissario Cotticelli un piano sanitario straordinario. “Abbiamo visto quello che è successo in TV tra Cotticelli, Zuccatelli e tutta questa gente che non ha cuore la salute dei calabresi. Chiediamo sanità giusta ed equa per tutti e lo sblocco del turn-over”. I manifestanti hanno chiesto anche lo stop al commissariamento, sanità pubblica e lavoro. Per chi è stato colpito dalla crisi un reddito Attimi di tensione si sono registrati quando alcuni manifestanti hanno provato a forzare il cordone delle forze dell’ordine. I manifestanti si sono poi diretti verso l’ospedale di Cosenza e l’Asp attraversando le vie cittadine urlando “sanità pubblica”. Proprio davanti la sede dell’Azienda sanitaria bruzia, alcune esponenti del gruppo Fem.In Cosentine in lotta ha chiesto la revoca della nomina di Zuccatelli, ricordando che proprio nella sede dell’Asp è stato girato il video (che ha poi fatto il giro del Web) nel quale il neo commissario ha bollato come inutili le mascherine.
Foto e video Francesco Greco
Proteste e cortei si sono registrati anche a Catanzaro dove centinaia di persone hanno partecipato ad una manifestazione indetta spontaneamente per dire no alla zona rossa e lo stato della sanità in Calabria. Artigiani, commercianti e ristoratori hanno manifestato davanti alla Prefettura del capoluogo esponendo cartelli e striscioni contro la politica e sollecitando misure per sopperire alla mancanza di incassi. Tra coloro che sono scesi in strada anche Simona, una commerciante che ha chiuso il proprio negozio di intimo dopo il lockdown del marzo scorso. “Gli aiuti – spiega – sono stati minimi e avendo degli arretrati ho dovuto chiudere. Non me la sono sentita di chiedere un prestito a causa dell’incertezza sul futuro”. Accanto a lei la titolare di un ristorante pizzeria su Corso Mazzini, la strada principale del centro di Catanzaro. Dopo i primi giorni di zona rossa ha deciso di chiudere in attesa di vedere cosa succede. “Gli incassi – dice Santina – erano esigui e non sufficienti per fare fronte alle spese. Nei giorni di apertura ho incassato un centinaio di euro al giorno contro una media di 7-800. Così non si può andare avanti”. Nel corso della manifestazione – cui hanno partecipato anche gruppetti di estrema destra ed estrema sinistra – pesanti critiche sono state lanciate al mondo politico per lo stato della sanità in Calabria e per le ultime vicende, con l’avvicendamento del commissario regionale al settore Saverio Cotticelli con Giuseppe Zuccatelli. La manifestazione è stata seguita dalle forze dell’ordine ma si è svolta in maniera tranquilla e senza incidenti”.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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