Italia
Tumori, decessi in calo dal 2015 ma pandemia mette a rischio la continuità nelle cure
L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) lancia l’appello: rendere subito operative le Reti oncologiche regionali in tutto il territorio
In Italia i tumori provocano meno decessi rispetto alla media europea e dal 2015 a oggi si stima una diminuzione complessiva del 5% della mortalità ma la pandemia da Covid-19 sta mettendo a rischio la continuità di cura delle persone colpite da neoplasia: il 25% dei malati di cancro muore se contrae il virus. Da qui la necessità di rendere subito operative le Reti oncologiche regionali in tutto il territorio, anche per fermare le migrazioni sanitarie. È l’appello lanciato dalla Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) in occasione del XXII Congresso Nazionale della società scientifica, in forma virtuale.
Il Covid-19 “ha dimostrato quanto sia necessario rendere subito operative le Reti oncologiche regionali in tutto il territorio – afferma Giordano Beretta, Presidente Nazionale Aiom -. La continuità di cura è stata garantita ai livelli più alti proprio nelle Regioni dotate di Reti, perché l’accesso ai trattamenti è possibile anche nelle sedi periferiche sulla base di indicazioni condivise, limitando così gli spostamenti dei malati. Oggi le Reti sono attive in Piemonte e Valle D’Aosta, Veneto, Toscana, Umbria, Liguria, Provincia autonoma di Trento, Puglia e Campania oltre che in Lombardia ed Emilia-Romagna, pur se con configurazioni differenti. E troppi malati sono costretti a cambiare Regione per curarsi”.
Altra criticità è l’integrazione con la medicina del territorio. Quest’ultimo punto “è quello risultato più deficitario durante la prima ondata della pandemia, perché troppi pazienti non sono più andati in ospedale per paura del contagio. Al tempo stesso, però – rileva Beretta – non sono stati assistiti adeguatamente a livello territoriale. In questi mesi, è stato perso tempo prezioso e non vi sono stati significativi passi in avanti per migliorare l’integrazione fra ospedale e territorio”. Le Reti consentono invece il coinvolgimento dei servizi territoriali, anche nei programmi di prevenzione primaria e di screening, che in alcune Regioni, sottolinea, “sono ancora bloccati perché il personale che dovrebbe far partire gli inviti è impegnato nell’emergenza Covid. Siamo di fronte a ritardi preoccupanti, perché possono determinare diagnosi in fase più avanzata nei prossimi mesi”.
Come Società Scientifica, afferma il presidente eletto Aiom, Saverio Cinieri, “chiediamo alle Istituzioni, locali e nazionali, di intervenire quanto prima per la realizzazione delle Reti. Serve anche un rafforzamento della telemedicina che va strutturata ed incentivata, soprattutto per i pazienti in follow-up o per quelli sottoposti a terapie orali in trattamento presso il domicilio. Queste modalità di monitoraggio, però, dovrebbero prevedere piattaforme omogenee tra i vari ospedali e meccanismi amministrativi che regolino questa attività, che durante la pandemia è stata svolta via telefono o email. Siamo pronti a collaborare con la nostra esperienza e competenza”. “Anche gli studi clinici sono stati ostacolati dal Covid-19, rallentando, se non addirittura fermando in alcuni casi l’arruolamento dei pazienti – conclude Beretta – La ricerca oncologica va, quindi, rilanciata e deve proseguire, anche in questa fase delicata di emergenza sanitaria. Da anni, inoltre, stiamo assistendo al problema di accessibilità alle nuove terapie, non sempre disponibili in tutto il territorio in maniera uniforme. Vi sono situazioni in cui l’accesso ad un farmaco è possibile per pazienti di una Regione ma non per quelli di una Regione contigua. Nella maggior parte delle Regioni è presente un prontuario terapeutico regionale vincolante. Per ridurre le differenze nell’accesso ai farmaci, devono essere superati i prontuari terapeutici regionali, che aggiungono uno step nell’iter, già di base lungo, di approvazione e recepimento del nuovo farmaco, prima che quest’ultimo sia realmente disponibile per il paziente”. Sarà questa una delle richieste che Aiom avanzerà agli assessori regionali nel tour che avvierà nelle prossime settimane. Aiom infatti promuoverà, in collaborazione con Senior Italia FederAnziani, un tour nazionale sull’importanza delle Reti. Sarà realizzato un ciclo di incontri in tutte le Regioni, a cui parteciperanno gli assessori regionali alla salute, rappresentanti dei clinici e dei pazienti.
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