Cosenza
Una fiaccolata per tenere accesa la luce sulla morte di Mariangela Colonnese – FOTO
Si è tenuta ieri sera la fiaccolata silenziosa in memoria di Mariangela Simona Colonnese, la 34enne al sesto mese della sua prima gravidanza, deceduta lo scorso 20 agosto nel reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Annunziata di Cosenza
COSENZA – Familiari, amici e semplici cittadini si sono ritrovati ieri sera, davanti l’ex ingresso principale dell’ospedale dell’Annunziata in via Migliori, proprio davanti ai cancelli della struttura dove il 20 agosto scorso, Mariangela Simona Colonnese, si è spenta mentre portava in grembo il suo primo figlio. Incinta al sesto mese di gravidanza la donna sulla morte della 34enne di Longobardi, è stata aperta un’inchiesta che vede 12 persone iscritte nel registro degli indagati. In prima fila, a stringere tra le mani uno striscione con su scritto “Giustizia per Mariangela e il suo piccolo” ci i genitori Saverio e Antonietta Colonnese, il compagno Marco Abate ed i suoi fratelli Francesco e Gianluca: “Oggi siamo qui per tutte le donne e le vittime di questo ospedale, chiediamo giustizia per mia sorella e per tutte le donne uccise dalla malasanità”.
Numerosi sono stati anche i cittadini che hanno acceso la loro fiaccola unendosi silenziosamente all’iniziativa. Un silenzio che contiene un grido di dolore unanime per chiedere a gran voce giustizia e verità. La fiaccolata è stata promossa da Luigi Lupo, coordinatore di ‘Cosenza prima di tutto’: «Oggi ci siamo ritrovati in un momento tragico, siamo qui per onorare la morte di Mariangela, per supportare la famiglia; ma non solo per Mariangela che purtroppo è l’ultima vittima di un numero quasi infinito di persone che ci lasciano per questa sanità, che in Calabria è commissariata ormai da troppo tempo. Abbiamo assistito da anni a scempi sulla sanità, abbiamo visto ospedali caduti a pezzi, chiusure di strutture e di pronto soccorso, per non parlare di una carenza di medici e sanitari che fa rabbrividire. Chiediamo solo verità e giustizia stasera e pretendiamo di avere delle risposte, di sapere e conoscere cosa è accaduto a questa ragazza”.
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