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Studenti cosentini in piazza: “vogliamo tornare a scuola” – VIDEO

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Studenti cosentini in piazza: “vogliamo tornare a scuola” – VIDEO

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“Bocciamo il ministro non gli studenti” è lo striscione esposto dagli studenti cosentini questa mattina in piazza XI Settembre

 

COSENZA – Protestano per il diritto allo studio e per tornare a scuola. Sono i ragazzi dei licei, degli istituti professionali e anche universitari cosentini che scendono in piazza contro le misure del ministero dell’Istruzione. “Bocciamo il ministro non gli studenti” è lo striscione esposto dagli studenti cosentini questa mattina in piazza XI Settembre. Una trentina i ragazzi che con mascherine, seguendo le regole anti-contagio, sono in sit-in per chiedere di tornare a scuola. “Bocciamo il ministro, perché mancano venti giorni alla maturità e tutto è poco chiaro. Sono tanti gli studenti che ancora non hanno ottenuto i rimborsi per le gite scolastiche annullate o per i trasporti pubblici dei quali non hanno usufruito” ha spiegato Eugenio De Fazio, portavoce degli studenti.

“La didattica a distanza ha funzionato per pochi – ha poi aggiunto Eugenio – chi non ha un dispositivo adatto o una connessione performante è stato fortemente penalizzato. Poi, a nostro giudizio, sono stati stanziati troppi pochi soldi. Infine, non siamo d’accordo a settembre sul tornare a scuola metà classe e metà a distanza. Vogliamo tornare tutti a scuola. Chiediamo la sanificazione degli edifici scolastici, una ristrutturazione seria e la riorganizzazione delle classi. Meno studenti in classe per rispettare il distanziamento sociale, quindi no a classi pollaio”.

VIDEO e FOTO di Francesco Greco

I ragazzi giudicano negativa la didattica on line perché “in realtà le videolezioni – ha continuato il portavoce degli studenti – non hanno garantito il diritto allo studio per tutti. Il ministero e le varie regioni hanno concesso tablet e computer in comodato d’uso in un numero misero, insufficiente a coprire le esigenze di tutti gli studenti in difficoltà in questo momento, giocando molto sulla propaganda politica”.

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