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Il virus killer: terza vittima
 
																								
												
												
											Il virus-killer dello Yosemite Park in California ha fatto la terza vittima. Per ora non ha nome, ma si diffonde tramite le feci
essiccate di roditori selvatici. Il parco americano ha allertato tutti i diecimila campeggiatori che hanno visitato lo Yosemite durante i mesi estivi.
Al momento il virus senza nome ha colpito otto persone. Il numero verde del parco sta ricevendo una media di mille telefonate al giorno. Sono tutti visitatori preoccupati per la loro salute.
I morti per ora sono 3, ma il numero potrebbe crescere e in questa fase è fondamentale un severo monitoraggio per rilevare eventuali sintomi e intervenire imemdiatamente.
Il virus ha un’incubazione che arriva fino a sei settimane. Il primo decesso è stato registrato ad agosto scorso. Un uomo di 37 anni di San Francisco ha accusato problemi respiratori molto simili ai sintomi di un’influenza. In pochi giorni le sue condizioni si sono aggravate fino a portarlo alla morte.
Secondo i medici, il virus si diffonde tramite gli escrementi di piccoli roditori che hanno fatto dei nidi proprio nelle fessure delle rocce dove i campeggiatori appoggiano le loro tende.
Una volta essiccati, gli escrementi si diffondono nell’aria sotto forma di polvere e possono essere inalati inavvertitamente, generando il contagio.
Vista l’emergenza, in molti stanno chiamando il parco per disdire le prenotazioni. Ma il portavoce dello Yosemite dichiara che non c’è alcuna “fuga di massa” e che molti campeggiatori hanno deciso comunque di recarsi nel parco, rassicurati dall’intervento dei medici che hanno “bonificato” l’area in cui i roditori hanno nidificato.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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