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San Francesco, mons. Nolè: “anche oggi siamo qui, bisogna avere speranza”
“Siamo tutti qui, seppur in modo diverso. Oggi siamo tutti a Paola con il cuore e con lo spirito”. Così mons. Nolè durante l’omelia per le celebrazioni della canonizzazione di San Francesco, patrono della Calabria avvenuta il 1 maggio del 1519. Forti le parole di Morosini ai politici: “Uccidete la burocrazia”
PAOLA (CS) – “Oggi, nonostante il periodo difficile che stiamo vivendo siamo tutti qui a Paola”. Apre così il vescovo della diocesi di Cosenza Bisignano, mons. Francesco Nolè l’omelia nella Chiesa del Santuario intitolato a San Francesco di Paola nell’ambito della celebrazione del 4 maggio. In chiesa, seduti e distanziati, anche il presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, il sindaco di Paola, Roberto Perrotta, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, vescovo di Reggio Calabria e poche altre persone appartenenti al clero, autorizzate ad assistere alla messa.
“Oggi portiamo le mascherine per difenderci, isolarci, che ci nascondono il volto – ha detto il vescovo Nolè durante l’omelia – Gesù ha preso la maschera della misericordia e si è reso visibile in quell’amore appassionato di un volto sfigurato dagli sputi, dagli schiaffi coronato di spine. Quello è il volto di Dio e lo troviamo in ogni persona che soffre, in tutti coloro che vivono non solo oggi la fatica di questo morbo, questo virus invisibile, ma vivono la sofferenza quotidiana e che spesso la si vede come una maledizione. Dio invece, ci rivela che soffrire con lui è purificarsi per gioire con lui nella gloria”.
Invita alla prudenza mons. Nolè per il pericolo di nuovi casi di contagio del virus “So che molti di voi avrebbero voluto recarsi qui a Paola ma san Francesco in questo momento dice ‘fermatevi’. Quest’anno lo festeggiamo nel cuore per scoprire il segreto della sua santità”.
Morosini: “Uccidete la burocrazia, la ‘ndrangheta e gli usurai sono pronti”
Forti le parole rivolte ai rappresentanti delle istituzioni da mons. Morosini: “oggi riparte l’attività economico produttiva, abbiamo sentito tante promesse. In nome di San Francesco e di questa gente che oggi riparte chiediamo una cosa: ‘uccidete il virus della burocrazia’. Non si può accettare che la Regione e lo Stato diano sussidi e provvidenze e bisogna aspettare 2-3 anni perchè passino in esecuzione. Questa povera gente altrimenti, finirà in mano alla ‘ndrangheta e agli usurai. Da parte nostra ce la stiamo mettendo tutta ad esortare le comunità a non fidarsi della ‘ndrangheta e degli usurai. Ma lo Stato deve intervenire non domani ma oggi”.
Dopo la Santa messa si è tenuta la consueta cerimonia simbolica di consegna delle chiavi da parte del sindaco Roberto Perrotta a San Francesco di Paola che con la voce strozzata e commossa ha rivolto il suo pensiero ai paolani e a tutti i calabresi. Anche la presidente Jole Santelli, ha voluto rivolgere alcune parole ai calabresi e ai cittadini di Paola e si è detta emozionata: “non siamo immuni da errori, l’importante è che qualsiasi scelta, sia fatta in buona fede e pensando di fare del bene alla Calabria e ai calabresi”.
“Vedo un filo di luce dentro ognuno di noi perchè abbiamo riscoperto il senso di quelle piccole cose che non possiamo fare più e che davamo per normali. La libertà è un dono che va preservato, non va dato per scontato. Sono orgogliosa del popolo calabrese, dignitoso, che ha alzato la schiena, non si è lamentato. I calabresi sono stati comunità. Il momento più complesso inizia ora”. “Chiedo a San Francesco – ha concluso la Santelli – di usare quel suo bastone che tanto i calabresi temono, per guidarci, sostenerci. E a lui chiedo di consentirci di salire sul suo mantello per affrontare il mare che abbiamo di fronte con la consapevolezza che tu starai vicino a noi”.

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