Dal mondo
Coronavirus, Niaid: resta nell’aria per ore, su alcuni materiali per giorni
 
																								
												
												
											Aerosol e oggetti sono possibili vie di contagio. Per questo restare a casa è ancora più importante ed evitare di toccare superfici esterne
ROMA – Il coronavirus SarsCoV2 può restare nell’aria, nelle goccioline di saliva fino a 3 ore, e sulle superfici per giorni, in particolare fino a 24 ore sul cartone e fino a 3 giorni su plastica e acciaio. Lo indicano i dati dell’Istituto nazionale per le malattie infettive degli Stati Uniti (Niaid), che fa parte dei National Institutes of Health (NiH) in via di pubblicazione sul New England Journal of Medicine.
“I nostri risultati – spiegano – indicano che è possibile la trasmissione del coronavirus tramite l’aerosol e i materiali sui quali si deposita, dal momento che il virus resta vitale nell’aerosol per più ore e sulle superfici per giorni”.
Il cibo? Non è fonte né via trasmissione
A dirlo “tutte le autorità sanitarie: il cibo non può essere né fonte né via di trasmissione del coronavirus”. Sulla base di questa certezza scientifica – dice Paolo De Castro coordinatore S&D alla Commissione agricoltura del Parlamento Europeo – dobbiamo lavorare per difendere l’integrità del mercato unico europeo e proibire qualsiasi misure non giustificata scientificamente che restringa la libera circolazione dei beni, ed in particolare delle nostre eccellenze agroalimentari”.
Questa posizione – spiega De Castro in una nota – ”è ribadita nel documento che abbiamo presentato all’Esecutivo Ue, firmato da tutti i parlamentari europei dem, sulle misure sanitarie e gli interventi inderogabili sul fronte economico che l’Europa deve urgentemente mettere in campo. Diciamo che sul coronavirus l’Europa deve cambiare, deve agire ora. Insomma, Bruxelles deve scuotersi e non l’ha fatto fino ad oggi”.
“Sul cibo – afferma l’eurodeputato Pd – le certezze scientifiche ci vengono in primo luogo dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare secondo ”non ci sono prove” della trasmissione del virus tramite gli alimenti”. Per questo, dopo la sicurezza dei cittadini dobbiamo più che mai pensare alla salvaguardia dei nostri scambi commerciali, dei prodotti più deperibili e delle eccellenze alimentari che sono, come dice la ministra Teresa Bellanova, ”un elemento strategico per la competitività e il posizionamento globale del made in Italy”. “Confidiamo – conclude De Castro – nel mandato che Bruxelles ha appena ricevuto dai capi di Stato e di Governo Ue per dare un risposta europea al Covid-19, con tutti gli strumenti a sua disposizione per superare questa gravissima crisi”.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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