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Paura coronavirus, prima vittima in Italia. Ci sono 16 contagi, 10 paesi in quarantena

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Paura coronavirus, prima vittima in Italia. Ci sono 16 contagi, 10 paesi in quarantena

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Anche in Italia c’è una prima vittima per il coronavirus esploso con un focolaio in Lombardia. Adriano Trevisan, di 78 anni, è morto all’ospedale di Padova, dove era ricoverato insieme con un’altra persona positiva al virus. Almeno 50.000 le persone nel lodigiano in quarantena “non uscite di casa”. Speranza e Conte “partita la macchina sanitaria la situazione é sotto controllo”

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Ex titolare di una piccola impresa edile e padre di tre figli, Adriano Trevisan, 78enne morto ieri all’ospedale di Padova dove era ricoverato già da una decina di giorni per precedenti patologie è il primo italiano morto a causa del coronavirus che lo ha stroncato nella notte per alcune complicanze. L’uomo è spirato all’ospedale di Schiavonia e “non c’è stato neppure il tempo per poterlo trasferire” ha detto il governatore Zaia. Il coronavirus esplode anche in Italia e fa paura: 15 sono i contagiati individuati al momento in Lombardia e uno in Veneto mentre il diciassettesimo, l’anziano di 78 anni, come detto non ce l’ha fatta. Ma non è finita: sono centinaia le persone che hanno avuto contatti diretti con loro e sono in attesa di conoscere i risultati dei test e più di 50mila cittadini in provincia di Lodi sono, di fatto, in quarantena a casa loro con una sorta di coprifuoco.

Il governo “al via tutte le misure”

“Abbiamo preso tutte le misure e siamo disponibili a valutarne ulteriori, se necessarie”, ha detto il premier Giuseppe Conte al termine della riunione straordinaria alla Protezione Civile alla quale ha partecipato anche il ministro della Salute Speranza. “Rassicuriamo tutta la popolazione – ha aggiunto – al momento abbiamo messo in quarantena tutte le persone che sono venute in contatto con i casi certificati positivi“. “Siamo convinti che il servizio sanitario nazionale sia all’altezza di questa sfida – ha aggiunto il ministro Speranza -. Abbiamo fatto un lavoro di screening molto accurato, per selezionare uno ad uno i contatti stretti di queste persone li stiamo verificando uno ad uno con i tamponi e pensiamo che questa sia la modalità più efficace per contenere l’avanzamento del virus”. Quarantena obbligatoria per chi torna dalla Cina.

Focolaio nel lodigiano: 14 contagi, grave 38enne e 10 Paesi in quarantena

Il lodigiano è una delle zone maggiormente colpite dal focolaio. La Regione Lombardia, in stretta collaborazione con Iss e Ministero della Salute, ha avviato le indagini sui contatti dei pazienti al fine di prendere le necessarie misure di prevenzione. In una nota la Regione Lombardia ha ribadito che l’indicazione perentoria per coloro che riscontrino sintomi influenzali o problemi respiratori è di non recarsi in pronto soccorso ma di contattare direttamente il numero unico di emergenza 112 che valuterà ogni singola situazione e attiverà percorsi specifici per il trasporto nelle strutture sanitarie preposte oppure per eseguire, eventualmente, i test necessari a domicilio.

Dal 38enne  ricoverato in gravi condizioni, il virus si è diffuso in almeno altre 14 persone: la moglie, un’insegnante che è in maternità e solo per questo non ha avuto contatti con gli studenti, un suo amico con cui corre abitualmente, 5 tra medici e sanitari e 3 pazienti dell’ospedale di Codogno, 3 anziani tra i 70 e gli 80 anni clienti di un bar gestito dal padre dell’amico corridore ed una quattordicesima persona di cui non si sa niente, se non che non è il medico di base, che aveva visitato il 38enne.

Martedì 18 si è presentato all’ospedale con sintomi influenzali ma che, al termine della visita, è stato rimandato a casa. Il giorno dopo l’uomo è tornato e questa volta è stato ricoverato fino a giovedì sera, quando i test hanno dato il responso: positivo al coronavirus. Nei giorni precedenti il 38enne ha incontrato decine di persone: è andato al lavoro, ha partecipato a due corse – una mezza maratona a Santa Margherita Ligure il 2 febbraio e una il 9 con la sua squadra a Sant’Angelo Lodigiano – ha giocato a calcetto, è stato ad almeno tre cene e incontri di lavoro.

Nostro figlio è gravissimo – confermano i genitori del 38enne, in autoquarantena a casa – è intubato, è una cosa penosa, siamo distrutti”. Il lavoro che si sta facendo ora è ricostruire tutti i contatti avuti da queste persone. Che sono centinaia se non migliaia. Tanto per essere chiari: solo il 38enne ha avuto rapporti con 120 colleghi dell’Unilever, 70 tra medici e personale sanitario e 80 persone che fanno parte della sua più stretta cerchia, a partire dai 40 della sua squadra di corsa. Ecco perché la Regione, d’intesa con il Governo, non ha potuto far altro che far scattare una serie di “misure restrittive” in 10 comuni, un’area dove abitano 50mila persone. Casalpusterlengo, Codogno, Castiglione d’Adda, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e Sanfiorano sono in isolamento.

Ordinanze: scuole e attività chiuse

L’ordinanza messa a punto in Lombardia per fronteggiare l’emergenza coronavirus prevede la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, delle attività commerciali escluse quelle di prima necessità, di quelle lavorative nelle imprese, educative e dell’infanzia e sportive nei comuni dell’area interessata dall’emergenza. E’ quanto ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza.  Il sindaco di Codogno, con due diverse ordinanze, ha disposto per il pomeriggio di ieri e per la giornata di oggi la chiusura delle scuole e, “almeno fino a domenica”, di tutti “gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, di pubblico intrattenimento ed i luoghi di ritrovo ed assembramento del pubblico” come discoteche, sale da ballo, sale giochi e impianti sportivi. La misura, ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Severino Giovannini, è stata presa in via precauzionale.

Stop anche agli eventi sportivi

La prefettura, con una ordinanza emessa in serata in relazione all’emergenza Coronavirus ha disposto lo stop di tutte le attività sportive previste nel fine settimana. In particolare sono state sospese la partita di Lega Pro tra Piacenza e Sambenedettese (in programma domenica), quella di serir D tra Fiorenzuola e Lentigione e quella di basket tra Bakery Piacenza e Jesi, valevole per il campionato di serie B (girone C). Sono stati sospesi anchi gli altri eventi sportivi dilettantistici e non competitivi, dove previsti. Sono in tutto 42, al momento, le gare del calcio dilettantistico lombardo rinviate per l’emergenza coronavirus, sulle 502 in programma nel fine settimana. Stop anche ad alcune gare di volley

A Casalpusterlengo scuole e nidi chiusi fino a martedì, sul territorio di Castiglione d’Adda e per tutelare l’incolumità pubblica”, il sindaco Costantino Pesatori ha deciso di chiudere da sabato fino al 25 febbraio le scuole del paese. Scuole chiuse a Piacenza e provincia oggi, in via precauzionale, dopo i numerosi contagi avvenuti nel vicinissimo Basso Lodigiano nelle ultime ore.

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