Italia
Incidenti stradali: 25% dei morti causato da uso di alcol, si pensa al “blocca-motore”
 
																								
												
												
											Da una prima stima semestrale nel 2019 si registra in Italia un aumento del 1,3% di morti rispetti al dato del 2018, anno che segnò 9 decessi al giorno. La maggior parte degli incidenti sono legati all’abuso di alcol e si pensa ai sistemi “alcohol lock”
ROMA – I dati complessivi sugli incidenti stradali per il 2019 in Italia verranno rilasciati nelle prossime settimane, ma il 2019 si è aperto con incidenti gravissimi, la maggior parte dei quali, va detto, sono legati a chi si mette alla guida dopo aver assunto alcol.
“Non è possibile affidare tutto alla sanzione, bisogna partire dalle scuole” afferma Giovanni Busacca, direttore del servizio di polizia stradale. Dal 2001 al 2018 si è passati da 7096 a 3334 morti: “la battaglia non è perduta, l’Italia ha lavorato”, aggiunge Busacca, parlando a margine di un incontro europeo sulla sicurezza stradale alla Stampa Estera, organizzato dalla Fondazione Ania. La media europea è di 49 morti in incidente per milione di abitanti ed in Italia è più alta, 55 morti, ma nel 2000 era quasi il doppio.
Che succede mettendosi alla guida dopo aver bevuto? “A 0,2 di tasso alcolemico la capacità di distinguere i colori e la visione laterale si riducono. Pensate a cosa accade dopo. Una persona che trema non può mettersi al volante, non è possibile mettersi alla guida con una distorsione spazio-temporale”, conclude.
Fondazione Ania: “anche in Italia l’etilometro che ferma l’auto”
Sono 25mila i morti sulle strade europee ogni anno ed il 25% per guida in stato di ebbrezza. I rischi cominciano ben prima di essere ubriaco. L’etilometro blocca-motore, che impedisce al veicolo di partire, è stato introdotto in alcuni Stati dell’Unione Europea, dove è richiesto per i conducenti cui è stato rilevato un tasso alcolemico elevato, e alcune compagnie di taxi e trasporti la installano in maniera volontaria.
 
I risultati di questa tecnologia sono al centro di un incontro internazionale a Roma, promosso dalla Fondazione Ania per la sicurezza stradale e dall’European Transport Safety Council. “La tecnologia può offrire un valido aiuto con i sistemi ‘alcohol lock’ e proponiamo di renderli obbligatori per i recidivi”, spiega Umberto Guidoni, segretario generale della Fondazione Ania: “Abbiamo sollecitato l’obbligo come sanzione aggiuntiva a quelle già previste dal codice. Il settore assicurativo sta facendo una sperimentazione sugli autobus turistici con riscontri positivi, su 10 milioni di km testati non abbiamo avuto nessun autista risultato in stato d’ebbrezza. Ma è un dispositivo costoso, il cui prezzo si aggira intorno ai mille euro, e sollecitiamo le case produttrici ad abbassare i costi“.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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