Dal mondo
Il virus cinese avanza: 132 morti e 6000 contagi, più della Sars. Oms:”rischio globale”
 
																								
												
												
											E’ di 132 morti e circa seimila persone infettate l’ultimo bilancio ufficiale del coronavirus cinese, anche se sembrano rallentare i contagi giornalieri. Tuttavia i casi hanno già superato quelli della Sars. Pronto l’aereo per riportare a casa gli italiani bloccati a Wuhan
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COSENZA – “Al momento tutti i casi sospetti segnalati in Italia si sono rivelati negativi ai test per il coronavirus 2019-nCoV”. Lo riferisce il ministero della Salute in una nota. L’ultimo caso segnalato quello a Napoli di un uomo cinese rientrato dal suo paese e ricoverato al Cotugno. La conferma è arrivata poco fa dopo le analisi realizzate all’Istituto Spallanzani di Roma che aveva fatto scattare le procedure di controllo.
Ma se in Italia, per fortuna, non ci sono casi di infezioni, in Cina al contrario non si arresta l’epidemia del coronavirus della polmonite. Sono 25 i nuovi morti causati dal virus cinese nella provincia cinese dell’Hubei. E adesso il bilancio totale è salito a 132 vittime. Secondo l’ultimo bollettino fornito dalle autorità locali, sono state registrati anche 840 nuovi contagi. Sono ben 6mila le persone contagiate in Cina, più di quelli che nell’epidemia del 2002-2003 rimasero contagiati dalla Sars e oltre 9mila casi sospetti di contagio sono ancora in attesa di un risultato. Dopo il primo caso in Germania e il quarto, definito “grave”, registrato in Francia, è stato riscontrato un primo caso negli Emirati arabi uniti: si tratta del primo caso in Medio Oriente. Il Presidente Xi ha ammesso “combattiamo contro un demone”.
L’Organizzazione mondiale della sanità si corregge e ammette che il rischio globale derivante dal coronavirus cinese è «elevato»: modificando i precedenti rapporti in cui parlava di livello «moderato». Il rischio, si legge, «è molto alto in Cina, alto a livello regionale e alto a livello globale»
Domani il rientro degli italiani
L’unità di crisi della Farnesina, dopo aver offerto ai cittadini italiani una via d’uscita per via terra, mediante due settimane di quarantena in un’altra città cinese, ha organizzato un volo aereo per rimpatriare i cittadini italiani (sarebbero una settantina) bloccati a Wuhan, la città cinese maggiormente coinvolta dal nuovo coronavirus. Il volo partirà domani una volta acquisite le necessarie autorizzazioni da parte cinese. Il volo, operato dal Comando Operativo di Vertice Interforze raggiungerà direttamente l’aeroporto di Wuhan con a bordo personale medico specializzato. All’arrivo in Italia i connazionali seguiranno un protocollo sanitario definito dal Ministero della Salute. Ma in tutta Europa si susseguono misure di protezione rispetto alla diffusione del virus. Le prove di Coppa del mondo di sci, previste in Cina a febbraio, sono state annullate. La British Airways ha deciso di sospendere tutti i voli da per la Cina. L’indonesiana Lion Air, il maggiore operatore nel sud-est asiatico per dimensioni di flotta, adotterà la stessa misura a partire dal 1 febbraio. Toyota ha interrotto la produzione in Cina fino al 9 febbraio. Starbucks ha annunciato la chiusura temporanea di metà dei punti vendita in Cina. Pochi giorni fa anche McDonald’s aveva annunciato una decisione simile. Le autorità cinesi al fine di scongiurare il rischio contagio, hanno invitato i cittadini cinesi a evitare i viaggi all’estero per garantire la salute e sicurezza degli stessi di cinesi e stranieri. La riduzione dei movimenti trans-frontalieri può aiutare a prevenire e controllare la diffusione del Coronavirus, il cui focolaio è stato trovato a Wuhan.
Sono 13 al momento i paesi coinvolti nel mondo dal virus cinese. In ultimo si sono aggiunti anche la Germania e gli Emirati Arabi dove si registrato un primo caso. Secondo caso invece registrato in Canada. Gli altri paesi coinvolti sono: Thailandia, Corea del Sud, Giappone, Taiwan, Macao, Hong Kong, Stati Uniti d’America, Filippine, Singapore, Vietnam, Francia, Nepal, Australia, Malesia, Cambogia e Sri Lanka.
All’estero la nazionale di calcio femminile cinese è stata messa in quarantina in Australia. L’Ue chiede alla Cina piena cooperazione e assistenza a tutela dei cittadini comunitari che attualmente sono bloccati a Wuhan e nell’Hubei. La richiesta, secondo quanto appreso dall’ANSA da fonti comunitarie, è in una lettera inviata al ministero degli Esteri dalla presidenza di turno croata, nel mezzo delle battute finali dei negoziati per mettere a punto l’evacuazione dei cittadini di diversi Paesi Ue dall’area del focolaio.
Italia, istituito un numero telefonico attivo h24
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha partecipato alla riunione della Commissione salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sulla gestione delle attività di prevenzione sul coronavirus “è fondamentale su questa vicenda il massimo di coordinamento tra istituzioni” Ieri Speranza aveva fatto visita al ministero della Salute dove ha riunito una task force sul coronavirus alla quale ha partecipato anche Ranieri Guerra per l’Oms. Gli esperti hanno verificato la piena operatività delle procedure di controllo avviate il 26 gennaio negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa e al momento tutti i controlli procedono regolarmente. Si anche tenuta una sessione di formazione per medici e personale sanitario che rafforzeranno ulteriormente i controlli negli aeroporti e integreranno lo staff della sala operativa del numero di pubblica utilità 1500, attivo 24 ore su 24. Al corso erano presenti anche i mediatori culturali addetti a dialogare con i cittadini cinesi che si rivolgeranno al servizio. Al momento tutti i casi sospetti segnalati in Italia si sono rivelati infondati.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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