Cosenza
Autostazione, Bianca Rende “regna degrado e criminalità, subito un piano di sicurezza”
La gravi problematiche dell’autostazione di Cosenza sono approdate finalmente in consiglio comunale. La consigliera Bianca Rende, prima firmataria dell’ordine del giorno ha evidenziato la grave situazione in cui versa piazza delle autolinee definita “una delle zone urbane più degradate” e ha chiesto un tavolo tecnico in Prefettura
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COSENZA – La discussione sulle gravi criticità dell‘autostazione di Cosenza, approdata in consiglio comunale, è stata aperta dalla consigliera comunale Bianca Rende, prima firmataria dell’ordine del giorno specifico. “Abbiamo sollevato la questione – ha sottolineato Bianca Rende nel suo intervento – perché da tempo riscontriamo all’Autostazione la presenza di una zona franca in cui si è perso il controllo del territorio. Il quartiere dell’autostazione – ha aggiunto Rende – è una delle zone urbane più degradate e rappresenta il tappeto sotto il quale è nascosta tutta la polvere più dannosa della città”.
Bianca Rende parla di “storia di ordinaria emergenza denunciata da abitanti e commercianti” con problematiche che vanno dall’inquinamento acustico e atmosferico, dal degrado alla criminalità. “L’autostazione – ha aggiunto – è una specie di non luogo dove tutto è permesso e dove tutto può succedere: molestie ai danni di adolescenti costrette ad usare i mezzi pubblici per andare a scuola, scippi, spaccio di droga, risse. Un grido d’allarme si è levato anche dai rappresentanti dei commercianti e degli autisti che lamentano episodi gravissimi di prostituzione e, inoltre, l’occupazione costante delle corsie da parte di automobili che non potrebbero stazionarvi. Nessun controllo viene assicurato dalla polizia urbana, così come non viene garantito il rispetto del regolamento relativo agli spazi dell’autostazione dove potrebbero sostare, in realtà, soltanto i viaggiatori muniti di titoli di viaggio”. La consigliera Rende individua tre ordini di problemi: la sicurezza (che manca), il disordine ed il traffico veicolare che finisce con riflettersi negativamente sul commercio, in notevole decremento in quella zona, e l’inquinamento. “La promessa di trasferire altrove l’autostazione – ha rilevato Bianca Rende – sembra essere svanita nel nulla”.
La consigliera prima firmataria dell’ordine del giorno sull’autostazione ha proposto l’apertura di un tavolo con il Prefetto al fine di sottoscrivere un patto di sicurezza urbana che attribuisca poteri straordinari al Sindaco per ripristinare la sicurezza e il decoro urbano. “Attingendo immediatamente agli strumenti previsti dalla legge 18 aprile n.48 del 2017 (riforma Minniti) sulla sicurezza urbana integrata, si potrebbero attivare nuove risorse per il controllo del territorio e l’attivazione di sistemi di videosorveglianza”. Bianca Rende ha chiesto, inoltre, una più adeguata illuminazione pubblica e l’istituzione di un presidio costante dei vigili urbani. E, ancora, che l’autostazione possa ridiventare una zona presentabile e vivibile e nuovamente propizia per il commercio. Alla fine del suo intervento ha, inoltre, rimarcato l’assenza del Sindaco “che, in materia di sicurezza, rappresenta un’autorità, oltre che il garante della salute pubblica”.
In difesa del Sindaco Occhiuto si è poi pronunciato il consigliere comunale Vincenzo Granata che ha rimarcato come il primo cittadino “non abbia mai sottovalutato i problemi dell’autostazione, monitorandola così come avvenuto per altri quartieri della città”. Granata, inoltre, ha richiamato le direttive anti-degrado inviate a suo tempo da Matteo Salvini, quando era Ministro dell’Interno, a tutti i Prefetti per la convocazione dei comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica, nell’ambito dei quali avviare un’attenta disamina delle eventuali esigenze di tutela rafforzata di alcuni luoghi del contesto urbano.
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