Calabria
Arrestato il latitante Giuseppe Mancuso, Gratteri: “stava preparando un agguato”
I carabinieri lo hanno arrestato stamattina dopo quasi un anno di latitanza. Il figlio del boss Pantaleone era ricercato da dicembre dello scorso anno
VIBO VALENTIA – E’ stato arrestato a Zaccanopoli il latitante Giuseppe Mancuso, 33 anni, figlio del boss Pantaleone Mancuso alias “l’ingegnere” e fratello di Emanuele Mancuso che da giugno del 2018 collabora con la giustizia. Ad ammanettarlo sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo di Vibo Valentia. Giuseppe Mancuso era irreperibile dal dicembre 2018 ed è stato trovato in compagnia di un ventenne, proprietario dell’abitazione, e di una donna straniera la cui posizione è al vaglio degli inquirenti. Nella disponibilità di Mancuso i carabinieri hanno rinvenuto un fucile di precisione, una pistola ed un passamontagna. Elementi che – come sottolineato dal procuratore della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri in conferenza stampa al Comando provinciale dell’Arma di Vibo – lasciano presupporre la preparazione di un agguato o altra azione delittuosa.
Il 33enne, condannato in via definitiva a 5 anni e 2 mesi dal Tribunale di Milano, si era reso irreperibile dopo la decisione del fratello di collaborare con la giustizia, approfittando del regime degli arresti domiciliari cui era sottoposto nell’ambito dell’operazione “Mediterraneo” che lo ha visto condannato in primo grado a 11 anni dal Tribunale di Palmi. Insieme al padre Pantaleone è anche imputato in appello per il tentato omicidio del 26 maggio 2008 ai danni della zia Romana Mancuso e del figlio Giovanni Rizzo. In primo grado entrambi gli imputati sono stati assolti.
Gratteri: “stava preparando un agguato”
Visto il ritrovamento del fucile di precisione, di una pistola e anche di un passamontagna, l’ipotesi investigativa sottolineata anche dal procuratore della DDA di Catanzaro Nicola Gratteri in conferenza stampa è che stesse preparando un agguato o comunque un’azione eclatante.
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