Cosenza
500mila euro per il Cnr, ma l’Asp destina i fondi ad altri laboratori
Il sindacato vorrebbe un incontro per aprire un dialogo con i responsabili dell’Asp di Cosenza chiedendone la revoca degli atti e la disapplicazione della convenzione
COSENZA – “Sembra un paradosso – scrivono Umberto Calabrone segretario Cgil Cosenza e Pino Assalone segretario provinciale Flc-Cgil di Cosenza – ma il CNR non è in crisi per mancanza di domanda e offerta, è in crisi perché le logiche di mercato sul piano scientifico tendono a delocalizzare andando ad ingrossare altre strutture sul territorio nazionale, sottraendo alla Calabria una crescita sul piano medico-scientifico e anche occupazionale senza precedenti. A rendere ancora più allarmante la vita del CNR di Piano Lago ci ha pensato bene l’ASP di Cosenza che ne ha affossato la sua esigua sopravvivenza dividendo e spacchettando i 500 mila euro destinati dalla regione Calabria al Cnr per la sua quotidiana attività e non solo, tra 4 laboratori operanti nello stesso settore, ovvero al Biocontrol Imagin, all’Anmi Centro Diagnostico, alla Genetica medica EV laboratori, e la Biogenet. E’ ragionevole chiedersi come mai i vertici del CNR non abbiano preteso di avere a disposizione le risorse assegnate, e perché il CNR abbia gettato la spugna senza difendere la buona ricerca e la buona sanità offerta dal CNR di Piano Lago, e le professionalità e dar continuità scientifica per una comunità che necessità invece di strutture di eccellenze, visto che la Calabria spende circa 300 milioni per la mobilità sanitaria dei propri cittadini per farsi curare altrove. E il mancato utilizzo di queste risorse ha provocato un danno al Cnr ? Riteniamo che la Corte dei Conti debba essere messa al corrente di questa vicenda tenuto conto del suo ruolo di controllo sulla gestione finanziaria degli Enti. Siamo costretti a prendere le distanze da questa operazione non solo perché nulla di questa spartizione è rimasta nelle casse del CNR ma perché se ne vuole decretare il definitivo de profundis. Ci chiediamo su quali elementi scientifici e tecnici l’Asp di Cosenza abbia ritenuto utile e validi destinare questi fondi pubblici a strutture che operano nel perimetro del privato e quali specificità hanno rispetto al CNR che non potrebbe invece garantire. Pur nutrendo la massima stima, ma diffidando completamente sulle procedure fin qui adottate, come O.S chiediamo una operazione verità sul destino del CNR di Piano Lago e anche sul sistema di affidamento che queste strutture possano offrire alla comunità. Riteniamo che si sia arrecato un danno sia dal punto di vista economico che dei servizi squisitamente sanitari e che a nessuno interessi più prorogare l’attività diagnostica del CNR di Piano Lago. Faremo la nostra parte per poter invertire processi e decisioni già assunte provando a sollecitare un incontro e aprire un dialogo con i responsabili dell’Asp di Cosenza chiedendone la revoca degli atti e la disapplicazione della convenzione ritenendo .tra l’altro che l’operazione sia assolutamente inappropriata perché siamo convinti che bisogna valorizzare e riconoscere al CNR di Piano Lago tutta la sua dignità di centro di eccellenza”.
Social