Calabria
Intimidazioni nel vibonese, dopo la Cooper Poro anche la Calabra Maceri di Rende
 
																								
												
												
											Un’altra intimidazione nel vibonese, stavolta per la ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti a Pizzo. Davanti ai cancelli della sede, cartucce e liquido infiammabile
VIBO VALENTIA – L’area industriale di Maierato nuovamente teatro di intimidazioni ai danni delle aziende. Dopo l’incendio ai danni della Cooper Poro edile di Rombiolo, impegnata nella costruzione di una chiesa e di un complesso parrocchiale a Pizzo, il messaggio di chiara natura intimidatoria è stato rivolto alla Calabra Maceri, azienda rendese che da qualche mese ha ottenuto l’appalto per la gestione del servizio proprio a Pizzo ed ha sede operativa nell’area industriale di Maierato. Cartucce e una bottiglia contenente liquido infiammabile sono state ritrovate al cancello d’ingresso e l’episodio è stato denunciato ai carabinieri della stazione di Maierato che hanno effettuato i rilievi ed avviato le indagini. Tutto ciò a pochi giorni, lunedì notte, di un altro atto intimidatorio. Ignoti sono entrati nel cantiere di Pizzo della Cooper Poro, ed hanno dato fuoco ad una trivella, mandandola praticamente in fumo, con un danno di circa 50mila euro.
La Cisl: “sconcerto e amarezza”
“Sconcerto e amarezza” sono i sentimenti manifestati dal segretario della Ust Cisl Magna Graecia, Francesco Mingrone, rispetto alla sequela di intimidazioni. “Prendersela con un’impresa che fa del lavoro lo strumento di crescita sociale per garantire vita dignitosa ad intere famiglie che nel nostro territorio vivono alla giornata – ha detto Mingrone – è un fatto gravissimo. Rispetto al quale va lanciato un duro monito affinché simili episodi non si verifichino più. La Calabria e i calabresi hanno bisogno di lavoro non di azioni che mirano a distruggerlo”.
“Abbiamo parlato, qualche giorno fa, di quanto necessario sia mettere in campo una rete di azioni tali da riportare i nostri giovani alla propria terra d’origine e ci risvegliamo con un altro, l’ennesimo, atto intimidatorio ad un’impresa che, con coraggio, crea lavoro nella nostra regione. Sono certo che – ha aggiunto il segretario Mingrone – le forze dell’ordine e la magistratura faranno chiarezza sull’accaduto. Ma come Cisl rinnoviamo e rilanciamo l’appello alle istituzioni e alle forze sane della comunità calabrese affinché si faccia rete e si mettano in campo tutte le azioni positive volte al contrasto alla criminalità e alla vicinanza concreta a quanti, come la Cooper Poro, hanno subito atti intimidatori. Agli imprenditori onesti e coraggiosi della Calabria, e del Sud in generale, va la nostra solidarietà e l’invito ad andare avanti – conclude -nel sentiero della legalità e della giustizia”.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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