Cosenza
Cosenza, seduto davanti casa confezionava dosi di eroina: arrestato
 
																								
												
												
											Per il giudice i 23 grammi di eroina rinvenuti nel viale della palazzina in via degli Stadi sono riconducibili ad un 38enne fermato con circa un grammo di eroina e un bilancino di precisione
COSENZA – Un trentottenne cosentino, già noto alle forze dell’ordine per precedenti di eroina, è stato tratto in arresto nella giornata di ieri durante un controllo del territorio dai carabinieri della sezione radiomobile di Cosenza, diretti dal maresciallo maggiore Italiano della compagnia di Cosenza, agli ordini del capitano Merola, con l’accusa di resistenza e detenzione ai fini di spaccio.
I carabinieri stavano svolgendo un normale servizio di controllo in via degli Stadi presso “il fortino” quando hanno notato il 38enne, seduto su una sedia davanti il portone della palazzina in cui abita, maneggiare qualcosa nelle mani. I militari, insospettiti, si sono avvicinati per effettuare un controllo. Qui l’uomo, alla loro vista, ha deciso di rientrare velocemente in casa chiudendosi nel suo appartamento. I carabinieri hanno tentato più volte di entrare trovando, però, la resistenza da parte del 38enne.
Una volta dentro l’abitazione, hanno trovato l’uomo nel bagno mentre si stava lavando le mani e notato che la finestra era aperta. Da una prima perquisizione il 38enne è stato trovato in possesso di circa un grammo di eroina, un bilancino di precisione, un accendino e delle bustine trasparenti. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro.
La perquisizione effettuata in casa ha dato esito negativo, mentre quella effettuata intorno al palazzo ha portato al rinvenimento di un barattolo di plastica poco distante la finestra del bagno dell’abitazione, con all’interno 23 grammi di eroina divisa in involucri termosaldati. L’involucro di materiale plastico, da una successiva analisi, sarebbe risultato idoneo alla confezione di circa un grammo di dose rinvenuta nei pantaloni del 38enne. Da ulteriori analisi di laboratorio è risultato che dai 23 involucri di eroina potevano ricavarsi 43 dosi singole da vendere al dettaglio. Inoltre i carabinieri avrebbero constatato che le confezioni all’interno del barattolo erano di manifattura “fresca”.
Oggi si è celebrato il rito per direttissimo al tribale di Cosenza davanti al giudice De Vuono. L’uomo, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri, ha rilasciato dichiarazioni spontanee: “stava salendo il maresciallo ed avevo paura che mi arrestassero ma soprattutto che mia moglie venisse a sapere che faccio di nuovo uso e per questo sono rientrato in casa. Stavo per chiudere la porta ma il maresciallo mi ha bloccato. Dopo vari tentativi di entrare in casa alla fine ho aperto la porta e mi sono caduti dalle mani il bilancino e questa pallina e l’hanno trovati. Sì, il bilancino era sporco, ma perché io la peso sempre prima di assumerla. La droga rinvenuta fuori casa mia non è mia nè tanto meno l’ho buttata io dalla finestra”.
 
Il pubblico ministero ha chiesto la convalida dell’arresto e la custodia cautelare in carcere. Le dosi rinvenute all’esterno dell’appartamento erano di fresca sigillatura che è sicuramente una circostanza che fa capire che era esattamente ciò che stava facendo il 38enne. I militari trovano la finestra del bagno aperta ed è evidente che il barattolo è stato lanciato dallo stesso.
La difesa rappresentata dall’avvocato Antonio Quintieri ha ribattuto sulle dichiarazioni dei carabinieri che non hanno affermato di aver visto il 38enne buttare dalla finestra il barattolo. Sulla resistenza, la difesa puntualizza che i carabinieri sono entrati quasi nell’immediato nell’abitazione dell’uomo. Nel quartiere in questione abitano nove famiglie ma in tutto il contesto abitano decine e decine di famiglie per cui non è attendibile che il barattolo fosse del 38enne. L’uomo era sotto la palazzina con in mano qualcosa ma era un bilancino di precisione. Dubbi anche sulla sostanza se il grammo rinvenuto addosso all’uomo e i 23 grammi rinvenuti in strada siano uguali. Altro dato portato all’attenzione del giudice è il fatto che all’interno della casa non sono state sequestrate somme di denaro. La difesa solleva la domanda sulla vendita della droga e nel caso specifico di non avere ritrovato 10 euro, 20 o 100 euro in casa, contabilità o appunti con nomi e somme di denaro. Il legale difensore ha chiesto la non convalida dell’arresto e laddove si rappresentino esigenze cautelari, l’applicazione in alternativa di una misura meno afflittiva.
Il giudice De Vuono, sentite le parti ha convalidato l’arresto rigettando la richiesta della Procura dell’applicazione della misura carceraria a quella meno afflittiva chiesta dalla difesa degli arresti domiciliari con il divieto di comunicazione con persone all’esterno dell’abitazione.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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