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Arnoni (IDM) “se confermato il dissesto, saranno lacrime e sangue per i cosentini”

Cosenza

Arnoni (IDM) “se confermato il dissesto, saranno lacrime e sangue per i cosentini”

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Il segretario provinciale di Italia del Meridione: “quella di ieri è una brutta notizia per la mia amata città. È vero che buona parte dei debiti è stata ereditata ma è anche vero, come certifica la Corte, che in queste due ultime consiliature non solo non si è risanato e non si è rispettato il piano di riequilibrio, ma si è addirittura aggravata la situazione rendendola irreversibile”.

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COSENZA – “Quella di ieri è una brutta notizia per la mia amata città. Con la deliberazione n. 106 del 17 luglio 2019, la Corte dei conti regionale ha dichiarato il dissesto finanziario del comune di Cosenza. Era tutto previsto e molto è stato scritto in questi ultimi anni, da quanti, amando la città fino al midollo, venivano bollati come odiatori“.

Lo scrive in una nota il sergetario provinciale dell’IDM l’avvocato Michele Arnoni “è vero che una buona parte dei debiti è stata ereditata – scrive – ma è anche vero, come certifica la Corte, che in queste due ultime consiliature non solo non si è risanato e non si è rispettato il piano di riequilibrio, ma si è addirittura aggravata la situazione deficitaria dell’ente tanto da renderla irreversibile. Ovviamente, da cittadini responsabili non esultiamo e non godiamo, tutt’altro. Ci auguriamo che le sezioni unite della Corte possano accogliere il ricorso dell’amministrazione e salvare la città, anche se appare alquanto improbabile. Certo, è da irresponsabili, spregiudicati e falsificatori della realtà dire oggi “per i cittadini non cambia nulla“.

“Ci vuole una gran bella faccia tosta – continua Arnoni – . Se verrà confermato il dissesto saranno lacrime e sangue per tutti, altroché: i servizi primari, a cominciare dalla raccolta dei rifiuti e i trasporti, rischiano di non poter essere garantiti, i fornitori, le ditte ed i professionisti che attendono liquidazioni rischiano di ricevere il 50% delle spettanze (magari dopo aver già  fatturato e pagato tasse sul 100%), altri servizi come i buoni pasto, i buoni libri, le attività ludiche e culturali, gli ingressi alle scuole materne e alle mense scolastiche subiranno sensibili tagli e così via. Le tasse comunali,  invece, già le paghiamo col massimo delle aliquote… Un “modello” amministrativo, questo degli ultimi anni, lontano anni luce dall’amministrazione del bene comune e del buon padre di famiglia. Un “modello”, se così si può definire, improntato a una gestione “allegra” delle finanze comunali. Il sistema  “sciacqua Rosa e beve Agnese” deve essere necessariamente cassato. Auguriamoci comunque che tutto ciò non accada”.

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