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Cosenza, “Terra bruciata”, revocato l’obbligo di firma per Greco

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Cosenza, “Terra bruciata”, revocato l’obbligo di firma per Greco

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Nell’ambito dell’inchiesta furono 64 gli indagati. Per la maggior parte  fu applicata la misura coercitiva dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, per altri il divieto di dimora nello stesso comune e l’obbligo di firma

 

COSENZA – Il Gup Gallo ha revocato l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per il 25enne Alessandro Greco, difeso dall’avvocato Pierluigi Pugliese, accusato di alcune cessioni di sostanza stupefacente nell’ambito dell’operazione Terra Bruciata, costola dell’inchiesta Mater. Le due operazioni hanno portato alla luce un filone di spaccio nella Cosenza per bene, soprattutto tra i minori. L’operazione ha riguardato vari Comuni dell’hinterland cosentino: Carolei, Casole Bruzio, Rende, Fuscaldo, Spezzano Albanese, Castrolibero, Celico, San Lucido, Dipignano, Casali Del Manco, Rovito, Cetraro, Amendolara, San Fili, toccando anche Pizzo (VV), Crotone, Cotronei e Mileto (VV).

Le indagini evidenziarono come l’attività delittuosa venisse svolta all’interno della propria abitazione (talvolta gli indagati erano già sottoposti a misura cautelare ai domiciliari per fatti della stessa indole). In questi giorni sono in corso le udienze davanti al Gup Gallo per oltre 25 indagati che, tramite la difesa hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato oppure il patteggiamento. Il giudice ha accolto le motivazioni addotte dalla difesa di Greco, l’avvocato Pierluigi Pugliese nonostante il parere contrario dell’ufficio di Procura: il giovane nel corso dell’anno di applicazione della misura dell’obbligo di firma, ha mantenuto un comportamento esemplare immune da qualsiasi contestazione di sorte.

 

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