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Svimez, sempre più giovani in fuga dalla Calabria. Per lavoro ma anche per studio

Calabria

Svimez, sempre più giovani in fuga dalla Calabria. Per lavoro ma anche per studio

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I dati condotti da una ricerca dalla Svimez nella nostra regione. Il fenomeno priva la regione delle forze più giovani e qualificate, sulle quali fondare un solido processo di sviluppo economico, sociale e demografico. La proposta: “costruire una rete dei talenti della Calabria per la Calabria”

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COSENZA – I giovani del mezzogiorno e della Calabria se ne vanno. Studiano sempre meno e lo fanno altrove lontano dalla loro terra natia. E’ quanto emerge da una ricerca condotta nella regione dalla Svimez. “Molte le ragioni – spiega l’associazione – ma quella essenziale è la carenza strutturale di occasioni di lavoro qualificato. Le conseguenze? Un circolo vizioso di ulteriore indebolimento del sistema formativo e universitario meridionale, che invece di produrre trasformazioni virtuose finisce per adagiarsi su sistema produttivo e un contesto sociale indebolito e con scarsa capacità di innovazione. Il fenomeno priva la regione delle forze più giovani e qualificate, sulle quali fondare un solido processo di sviluppo economico, sociale e demografico”.

Costruire rete di talenti del Sud e per il Sud

Secondo la Svimez, occorre “agire su più fronti per spezzare questo circolo vizioso  che non riguarda solo l’offerta, ma anche la domanda. Serve riavviare processo di sviluppo: istruzione e produzione, trasferimento tecnologico e incremento della cultura dell’innovazione. In questo quadro – spiega la Svimez – nasce la proposta di costruire una rete dei talenti della Calabria per la Calabria: le rimesse di know how. Occorre creare una rete di talenti, su base volontaria, per favorire il trasferimento di conoscenze e buone pratiche, sfruttando i vantaggi delle reti telematiche e digitali con la finalità di favorire la diffusione di una cultura delle politiche di innovazione e della nuova imprenditorialità tecnologica e di sostenere giovani che vogliono restare o ritornare al Sud per dar vita ad una startup. Una banca dati dei giovani talenti emigrati dal Mezzogiorno nel resto d’Italia o all’estero, nel corso degli ultimi decenni, che operano nel campo dell’innovazione tecnologica, ambientale, sociale e istituzionale. Un network delle competenze che dovrà costituire, anche, lo strumento per permettere a coloro che vivono e lavorano fuori regione di restituire al proprio territorio, attraverso lo scambio di esperienze con chi invece ha deciso di rimanere in Calabria, l’investimento che la regione stessa ha fatto per formare forza lavoro più qualificata”.

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