Calabria
VIDEO – ‘ndrangheta, estradato dalla Spagna il latitane Giuseppe Di Marte
 
																								
												
												
											Arrivato in Italia, scortato da personale dello Scip di Polizia, Giuseppe Di Marte destinatario di mandato d’arresto europeo emesso dalla Dda di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione Ares
.
ROMA – È rientrato in Italia, scortato da personale dello Scip (Servizio per la cooperazione internazionale di polizia), Giuseppe Di Marte, 31enne di Cinquefrondi, arrestato il 6 marzo scorso a Pozuelo de Alarcon a Madrid in Spagna, dopo 8 mesi di latitanza trascorsi tra l’Italia ed il paese iberico. Di Marte era stato fermato insieme ad un altro latitante, Rosario Grasso, capocosca della ‘ndrina Cacciola-Grasso e già inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi. Arresti giunti a conclusione delle indagini condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, i cui esiti sono stati riversati alla Polizia Nazionale spagnola, che aveva localizzato ed arresto in Spagna i due ricercati.
VIDEO
La cattura dei latitanti porta a termine una pressante attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica reggina, diretta dal dott. Giovanni Bombardieri e avviata all’indomani dell’operazione di polizia “Ares”, che il 9 luglio 2018 ha permesso di disarticolare due tra le più temibili articolazioni di ‘ndrangheta attive nella Piana di Gioia Tauro. L’indagine, condotta dal Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro tra il 2017 ed il 2018, sotto il coordinamento del Procuratore Aggiunto dott. Calogero Gaetano Paci e del Sostituto Procuratore Adriana Sciglio, ha infatti permesso di individuare per la prima volta due aggregazioni della ‘ndrangheta, quella dei Cacciola-Grasso e quella dei soli Cacciola, contrapposte tra loro, radicate nella Piana di Gioia Tauro e riconducibili alla società di Rosarno del mandamento tirrenico della provincia di Reggio Calabria. In particolare le indagini hanno attribuito a Grasso Rosario un ruolo di assoluto vertice della cosca, comprovando il suo particolare attivismo nell’importazione di sostanze stupefacenti in Europa, grazie ai contatti diretti che poteva vantare con gli esponenti dei cartelli colombiani e venezuelani.
La stessa indagine Ares ha permesso di accertare il ruolo rivestito da Di Marte quale narcotrafficante di fiducia di Grasso ed a completa disposizione delle esigenze della cosca, in qualità di “promotore, organizzatore e co-finanziatore dell’organizzazione diretta dal Grasso e finalizzata all’importazioni di impressionanti partite di cocaina dalla Colombia”. Le indagini si sono avvalse, per i profili di collaborazione internazionale, dell’apporto fornito dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga- DCSA e dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia-SCIP.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
Social