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Saluto romano al nipote del duce, critiche per candidata sindaco calabrese

Calabria

Saluto romano al nipote del duce, critiche per candidata sindaco calabrese

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La donna ha definito il proprio gesto una ‘goliardata’. Dura la condanna dell’associazione nazionale dei partigiani, mentre un collega giustifica il ‘braccio teso’: “la nostra città non ha una tradizione antifascista”

 

VIBO VALENTIA – Raffica di polemiche per l”accoglienza’ fascita riservata al nipote di Benito Mussolini. La candidata alla carica di sindaco di Vibo Valentia del centrodestra, Maria Limardo, ha fatto il saluto romano in due occasioni nel corso della presentazione della candidatura alle Europee di Caio Giulio Cesare Mussolini. Un gesto che la donna minimizzando ha poi definito ‘goliardico’.  “È nota – ha affermato la candidata Maria Limardo al termine dell’incontro che si è svolto nella sede vibonese di Fratelli d’Italia – la mia appartenenza alla destra sociale, la mia storia politica. Mia nonna è stata segretaria del Fascio”.

 

ASSOCIAZIONE PARTIGIANI: ”GESTO INACCETTABILE”

“Un gesto gravissimo, inaccettabile che inutilmente, quanto goffamente, la candidata del centrodestra ha cercato di minimizzare”. E’ quanto si afferma in una nota della sezione dell’Associazione nazionale partigiani italiani (Anpi) di Vibo Valentia in relazione al saluto romano della candidata a sindaco della città Maria Limardo nella sede di Fratelli d’Italia alla presenza del candidato alle europee del nipote del Duce. “Il gesto rimanda esplicitamente al periodo fascista – affermano i rappresentanti dei partigiani vibonesi – a tempi drammatici per l’Italia e gli italiani, un gesto che tutti i sinceri democratici devono condannare senza se e senza ma. Quel braccio teso la candidata a sindaco del centrodestra, prova a giustificarlo come una goliardata.

 

 

Riteniamo invece quanto mai offensivi ed oltraggiosi sia il gesto che la successiva e goffa affermazione fatta dalla candidata Limardo. Evidentemente, suggestionata ed inebriata probabilmente dall’odore fascista che si respirava in quel momento con la presenza di un Mussolini, ha pensato bene di accarezzare il pelo di qualche rigurgito nostalgico. Questa sua ‘goliardata’ – conclude l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani – ci indigna e ci preoccupa perché segnale tangibile di una destra che sempre più si connota come antagonista della Repubblica nata dalla Resistenza e come nemica della Costituzione”.

 

 

LA REAZIONE DEL CENTROSINISTRA: “RICHIAMA UN PASSATO NEFASTO”

“Ho appreso dalla stampa la notizia che Maria Limardo, candidata a sindaco del centrodestra a Vibo, ha salutato con il braccio teso i sostenitori presenti nella sede di Fratelli d’Italia. È un gesto che richiama idee e movimenti nefasti del passato, segnale di superficialità verso valori fondamentali del nostro Paese, che non dovrebbe appartenere a chi vuole rappresentare una comunità”. Così il commissario regionale del Partito Democratico della Calabria Stefano Graziano ha commentato lo spiacevole episodio. “Alla vigilia del 25 aprile è ferma la condanna di tutto il partito democratico calabrese. A destra, nell’epoca del marketing politico l’onda mediatica di social e giornali è funzionale a far parlare di sé, sminuendo ovviamente il senso della memoria storica e la portata dei valori cui la nostra società è depositaria. Vibo Valentia è stata governata per molti anni da una destra che l’ha lasciata priva di idee e di speranza: ha bisogno di progetti, non di trovate propagandistiche. Dopo quasi un decennio – conclude il commissario del PD Graziano – si continua a riproporre la fatale alleanza ora più marcatamente reazionaria. Il Partito Democratico è impegnato nella difesa dei principi democratici e repubblicani insiti nella nostra cultura costituzionale”.

 

L’ALLERTA DEL MOVIMENTO 5 STELLE: “NON MINIMIZZARE”

“Non si può minimizzare il gesto del saluto fascista della candidata a sindaco di Vibo Valentia al candidato alle europee, nella circoscrizione Sud, di Fratelli d’Italia”. E’ quanto afferma, in una nota, l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Laura Ferrara, candidata nella lista pentastellata alle prossime Europee. “Un gesto – sostiene Ferrara – che dà la misura di come certa politica sia legata in maniera nostalgica a ideologie totalitariste e antidemocratiche, tutto il contrario di ciò che dovrebbero rappresentare. Fa sorridere inoltre la critica al reddito di cittadinanza da parte del candidato del partito della Meloni. Vorrei ricordargli che nella sua stessa lista compaiono nomi e cognomi legati a patronati e caf, dai quali in queste settimane sono passati migliaia di cittadini proprio per richiedere il Reddito di cittadinanza, sarà un caso?. La vecchia politica ricicla uomini, donne e cognomi promette un’Europa in cui l’Italia dovrebbe contare di più, ma finora nulla hanno fatto e avrebbero potuto, per cambiarla davvero questa Europa”.

 

 

“Ci chiediamo come faccia a non arrossire per la vergogna la candidata a sindaco per il Comune di Vibo Valentia, Maria Limardo, nel salutare col braccio alzato, il fascistissimo saluto romano, il pronipote del Duce Benito Mussolini, Caio”. Lo afferma il deputato del Moviento 5 Stelle, Riccardo Tucci. “Ci chiediamo come possa, la stessa – sostiene il parlamentare del M5s – poi derubricare a semplice gesto goliardico un atto così grave, giustificandolo con la sua appartenenza e storia politica e col fatto di aver avuto una familiare ‘segretaria del Fascio’. Ci chiediamo come possa la candidata a primo cittadino di Vibo sorvolare allegramente e stolidamente sul periodo più nero della storia d’Italia, lo stesso che ci consegnò, tra una iattura e l’altra, una tragica guerra e le leggi razziali. Confidiamo nell’intelligenza e nella capacità di discernimento dei vibonesi – prosegue Tucci – e vogliamo sperare si rendano conto del grave rischio che si corre affidandosi ciecamente a certi schieramenti e ne traggano le dovute conseguenze. Certi atteggiamenti rappresentano il vecchiume politico del ‘900″.

 

IL COLLEGA DI PARTITO DIFENDE LIMARDO: “PARTIGIANI NESSUNA TRADIZIONE A VIBO”

“Siamo alle solite, – lamenta Pasquale La Gamba, componente dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia una sinistra dilaniata e distrutta, priva di uomini e di idee al punto che per esistere è costretta a fare da rimorchio ad un rabberciato gruppo di eterogenei personaggi dalle variegate posizioni politiche, rispolvera, con puntualità grottesca la solita storia dell’antifascismo non sapendo cos’altro dire per riconquistare qualche attenzione mediatica. E con altrettanta goffa puntualità scatena le immancabili, solite sigle, buone solo per queste occasioni, per rinverdire rigurgiti partigianeschi che in questo territorio non hanno mai avuto una significativa tradizione. Se anche dovessero mostrarmi una foto che ritrae Maria Limardo con la mano tesa in un presunto saluto romano, continuerei a non crederci, nella più assoluta convinzione che non appartiene alle sue corde, alla sua storia politica e personale, quello che rinnovati antifascisti definiscono grottescamente il suo ‘rigurgito nostalgico’.

 

Lo dico a ragion veduta, potendo, io sì, a dispetto della mia età, raccontare un passato da missino e da esponente delle organizzazioni giovanili di destra, luoghi che ho frequentato con passione giovanile e dentro i quali non mi è mai capitato di incontrare Maria Limardo. Certo, non c’è dubbio che la sua carriera politica si sia sempre dispiegata all’interno della coalizione di centrodestra, ma la sua comparsa nella politica attiva assumendo, grazie alle sue riconosciute capacità ed intelligenza politica (qualità che ci hanno convinto che fosse lei il nostro migliore candidato a sindaco di Vibo Valentia), ruoli di primo piano e di responsabilità, avviene con l’avvento, dopo la svolta di Fiuggi, di un’area moderata, sebbene sempre di destra, imbevuta di una cultura che trova le sue basi di espressione nel confronto democratico che esalta i ruoli delle istituzioni formate dagli eletti scelti dai cittadini”.

 

 

“Lo dico a ragion veduta, avendola avuta quale capogruppo in Consiglio comunale, periodo durante il quale – ricorda il dirigente di Fratelli d’Italia La Gamba – diede prova di grande equilibrio e moderazione, sia pure gestendo le fasi più delicate col piglio deciso di chi sa interpretare al meglio il ruolo di leadership. In una città sufficientemente piccola come Vibo Valentia è difficile non conoscersi, anche solo indirettamente, per cui biasimo certi personaggi che, nascondendosi dietro sigle stantie, provano a mettere in dubbio le qualità morali di una donna la cui rettitudine e l’apertura al dialogo ed al confronto, sereno, democratico e mai volgare, è dote riconosciuta. Evitino di cavalcare la trovata, questa sì goliardica, di qualche giovane cronista in cerca di presunti scoop ed accettino il confronto, democratico e civile, sui temi che interessano realmente i vibonesi, quelli che riportino la nostra città ad un risveglio sociale, economico e culturale che ha bisogno di essere sostenuto con idee serie, concrete e realizzabili”.

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