Cosenza
Operazione Merlino, la Cassazione annulla l’interdizione per Perri
Nessun elemento indiziario a carico di Perri, titolare della Edilperri che può ricominciare ad operare nel settore pubblico e privato in assoluta libertà
COSENZA – La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha disposto l’annullamento con rinvio dell’ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame di Catanzaro del 15 novembre 2018 nei confronti di Perri Robertino difeso dall’avvocato Nicola Rendace, socio ed amministratore della Edilperri s.n.c. difesa dall’avvocato Ugo Celestino, attinto da ordinanza di custodia cautelare del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Paola nell’ambito dell’ Operazione Merlino.
Nei confronti del Perri era stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere, ma già il Tribunale del Riesame di Catanzaro l’ordinanza modificando la misura con quella del divieto temporaneo di esercizio dell’attività di impresa ed escludendo la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza con riferimento una specifica ipotesi di reato. La Procura di Paola aveva proposto ricorso avverso tale decisione, rigettato dalla medesima Sezione della Suprema Corte già il 13 febbraio del 2019
L’ultima decisione della Cassazione rivela, evidentemente, l’assenza di elementi indiziari a carico del Perri tali da giustificare qualsiasi privazione della libertà personale, anche con riferimento alle due residue ipotesi di reato conteste. Nell’ambito della medesima ordinanza custodiale era stata disposta, altresì, la misura interdittiva del divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione per la durata di un anno nei confronti della Edilperri s.n.c., già revocata dalla Suprema Corte lo scorso 26 febbraio
Le pronunce della Suprema Corte, a parere della difesa, gli avvocati Nicola Rendace e Ugo Celestino che assistono rispettivamente il Perri Robertino e la Edilperri s.n.c., ristabiliscono chiarezza nell’intera vicenda processuale in prospettiva della celebrazione del procedimento dinanzi al Tribunale di Paola e consentono ad oggi alla società e al suo amministratore di ricominciare ad operare nel settore pubblico e privato in assoluta libertà.
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