L’esistenza di buchi neri è universalmente accettata dagli astronomi, ma c’è ancora molto che non sappiamo su di loro. Nel giugno 2018, i ricercatori dell’Università Nazionale australiana, hanno scoperto il buco nero a crescita più rapida mai visto nell’universo. Il buco nero supermassiccio, conosciuto come un Quasar, sta crescendo così in fretta che può divorare una massa delle dimensioni del sole ogni due giorni. A gennaio, invece, gli scienziati hanno visto per la prima volta i buchi neri più vecchi dell’universo. Più di 13 miliardi di anni dopo la loro formazione, la luce che è stata rilasciata per creare i buchi neri solo ora sta raggiungendo i nostri telescopi.
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(VIDEO) Buco nero, fotografato per la prima volta nella storia. E’ lontano 55 milioni di anni luce
Le immagini, mai viste prima d’ora, di un buco nero grazie al sensazionale lavoro di un gruppo di scienziati internazionali del Event Horizon Telescope che ha puntato otto radiotelescopi situati in varie città del mondo verso il Sagittario A*
Immagini straordinarie, mai viste prima d’ora e che faranno storia: sono quelle di un buco nero spaziale, fotografato per la prima volta da un gruppo di scienziati internazionali grazie al progetto Event Horizon Telescope, che di fatto riunisce una rete di 8 telescopi reali sparsi su tutta la Terra (questo crea un telescopio virtuale delle stesse dimensioni della Terra) per raggiungere la risoluzione necessaria a “fotografare” l’orizzonte degli eventi di uno dei buchi neri più vicini alla Terra. Gli astronomi hanno scoperto il buco nero a crescita più rapida mai visto prima. Più precisamente, le immagini hanno catturato l’irradiamento caldo dell’orbita attorno al buco nero. La forte gravità dei buchi neri crea un’ombra scura con una forma distinta dove non si può vedere la luce. Per questo è difficile vedere chiaramente le ombre dei buchi neri perché ogni immagine è offuscata dal gas interstellare. Dong Lai, professore di astronomia e esperto di buchi neri alla Cornell University, ritiene che il team EHT si stia preparando per una grande rivelazione “la mia ipotesi è che l’EHT produrrà un’immagine del buco nero supermassiccio al centro della galassia della Via Lattea e un’immagine di un buco nero al centro della vicina galassia M87“.
LA DIRETTA VIDEO DELL’EVENTO
Il consorzio di scienziati per anni ha lavorato all’impresa e i risultati segneranno una pietra miliare nell’astrofisica, che potrebbe confermare ma anche smentire alcune delle principali teorie che sono alla base della nostra comprensione del cosmo, compresa la teoria della relatività di Albert Einstein. Dunque, per la prima volta, arriva la veridicità della scoperta, quella dell’esistenza dei buchi neri. L’immagine catturata è quella del buco nero al centro della galassia Virgo A (il secondo al centro della Galsssia conosciuta come M87), distante dalla Terra circa 55 milioni di anni luce. I buchi neri si formano quando le stelle muoiono, collassano su se stesse e creano una regione dove la forza di gravità è così forte che nulla (stelle, pianeti, gas, polvere e persino luce) può sfuggire e invece viene risucchiato per sempre. Possono essere di varie dimensioni ed estremamente densi. Gli scienziati non siano mai stati in grado di fotografarli ma bensì di ascoltarli: quando si scontrano l’un con l’altro, rilasciano nello spazio enormi onde gravitazionali rilevate da telescopi e interferometri negli osservatori negli Stati Uniti e anche in Italia.
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