Italia
Lupi, nuovo piano di conservazione e gestione. Nessun abbattimento controllato
 
																								
												
												
											Nel piano elaborato dal Ministero dell’Ambiente del lupo in Italia, introdotte 22 misure che puntano alla conservazione della specie minimizzando il suo impatto sulle attività dell’uomo
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ROMA – Il ministero dell’Ambiente ha elaborato il nuovo ‘piano di conservazione e gestione del Lupo in Italia’ che sostituisce quello del 2002. Dopo un lungo processo di consultazione con Regioni, Province Autonome, ISPRA e portatori di interesse, nei giorni scorsi il piano è stato trasmesso per l’approvazione della Conferenza Stato-Regioni. Il piano prevede 22 azioni che a partire da una rigorosa analisi tecnico-scientifica mirano alla conservazione ed alla risoluzione sostenibile dei conflitti con le attività antropiche. Tra le novità più rilevanti la cancellazione degli “abbattimenti controllati”, contenuti invece nel precedente piano che avevano provocato polemiche e proteste. Restano invece operative tutte le altre misure per permettere la convivenza fra lupi e bestiame.
La presenza dei lupi è quasi triplicata in tre anni. Nel periodo di campionamento 2017-2018, la stima del numero minimo in ciascuna provincia è di 293 individui rispetto ai 100-130 del 2015 . In mancanza di una stima formale basata su un programma nazionale di censimento del lupo (come già previsto dal Piano d’Azione 2002), si legge nel Piano di 55 pagine, la popolazione appenninica è stata stimata attraverso un metodo deduttivo ed è pari a quella del 2015 cioè 1.580 animali in media considerando tra un minimo di 1.070 e un massimo di 2.472.
L’Italia ospita un patrimonio di lupi ragguardevole, circa il 9-10% della consistenza del lupo a livello europeo (tolta la Russia) e il 17-18% a livello comunitario. Il nuovo Piano Lupo rafforza l’impegno del Ministero a sostenere a livello nazionale il monitoraggio di questo animale attraverso il supporto tecnico di ISPRA per avere dati sempre più affidabili. La conservazione del lupo rappresenta una parte importante dello sforzo che deve essere messo in atto per mantenere la biodiversità ed assicurare la funzionalità degli ecosistemi presenti nel nostro Paese. Tra le altre novità del nuovo piano: l’attualizzazione dei dati sulla distribuzione e consistenza del lupo sulle Alpi, l’eliminazione di un’azione specifica dedicata alle deroghe in quanto la materia è già regolata dalla normativa vigente, un rafforzamento delle indicazioni per Ministeri e Regioni per la definizione di documenti, l’inserimento fra i temi oggetto di informazione e comunicazione dell’impatto dei cani vaganti e degli ibridi lupo-cane sulla conservazione della specie.
Anche la Commissione Europea ha espresso apprezzamento per il documento. “Serve una prevenzione attiva e diversificata dei possibili conflitti, per questo abbiamo previsto, tra le altre novità, azioni specifiche di prevenzione con interventi sperimentali che interessino specifici ambiti territoriali, anche ristretti, che vivono problematiche uniche” ha affermato il Ministro dell’ambiente Sergio Costa “con questo piano ribadiamo che non servono gli abbattimenti, ma una strategia, che abbiamo delineato in 22 azioni. Questo non toglie che occorra un continuo aggiornamento delle linee guida del Piano e che altre iniziative verranno prese anche parallelamente, in sinergia col Piano”. Il lupo è una specie protetta dalla normativa comunitaria e da convenzioni internazionali ed è anche molto studiato, in Italia è stato oggetto dello svolgimento di 18 progetti cofinanziati dalla Commissione Europea, alcuni dei quali attualmente in corso.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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