Cosenza
Cosenza da bere: acqua contaminata da batteri fecali e cittadini ignari
 
																								
												
												
											Si chiede al Comune di mostrare i documenti sulla qualità dell’acqua che sgorga da rubinetti privati e fontane pubbliche in quanto «i cittadini pagano per avere un servizio idrico integrato efficiente»
COSENZA – «Il meetup Cosenza e Oltre – si legge in una nota a firma degli attivisti – chiede all’assessore Francesco Caruso di rendere noti i provvedimenti adottati dall’amministrazione comunale “circa le procedure continuamente e costantemente attuate dal Comune per garantire la qualità delle acque destinate al consumo umano, garantendone la salubrità e la pulizia a tutela della salute dei cittadini”, come ha dichiarato nella sua nota di domenica scorsa e di esibire pubblicamente le carte che mostrano i risultati dei controlli interni in punti rappresentativi “sistematicamente condotti dagli uffici comunali, con frequenza e modalità di legge e ad opera di laboratori di analisi autorizzati”.
Si chiede di conoscere quali siano stati gli adempimenti di competenza posti in essere, visto che né l’ASP (come si evince dalle 14 comunicazioni inviate tra il 2018 e 2019, nelle quali si informava il sindaco di Cosenza che “A tutela della salute pubblica, la S. V. vorrà disporre, nelle more dell’attivazione delle procedure di sanificazione, l’utilizzo per soli scopi igienici delle acque“), né la città sono state mai informate sulle misure adottate per evitare i rischi provenienti dall’acqua non potabile, mentre l’assessore Caruso afferma nella sua nota che “Sulla base della documentazione agli atti, possiamo affermare che nei rarissimi casi in cui si è registrata una comunicazione da parte dell’ASP, gli uffici comunali hanno immediatamente messo in atto i necessari adempimenti di competenza e adottato provvedimenti intesi alla tutela della salute”, in contrasto con quanto comunicato ufficialmente dall’ASP.
Si chiede, inoltre, che venga pubblicata la relazione con cui si attestava presumibilmente “l’immediato superamento delle circostanze segnalate dall’ASP” che avrebbe fatto venir meno “le motivazioni per l’emissione di ulteriori provvedimenti di interruzione dell’approvvigionamento o di limitazione di uso delle acque erogate”. Non risulta, infine, che sia “stato in via cautelativa vietato l’uso delle fontanine pubbliche interessate dai prelievi”, visto che non sono stati affissi avvisi in prossimità delle fontane e tutti i cittadini hanno continuato ad approvvigionarsi di acqua e a consumarla. Attendendo che l’assessore Caruso trovi il tempo per il reperimento e la pubblica, esibizione della documentazione richiesta, il meetup Cosenza e Oltre invita i cittadini, giovedì 21 marzo, dalle 10:00 alle 13:00 in piazza XI settembre per saperne di più sulla vicenda e per partecipare alla “Raccolta firme per l’acqua potabile Comune di Cosenza”, rivolta al Sindaco e all’Amministrazione comunale».
https://www.quicosenza.it/news/le-notizie-dell-area-urbana-di-cosenza/cosenza/283148-lacqua-di-cosenza-dal-2018-e-contaminata-da-batteri-fecali-ma-i-cittadini-non-lo-sanno
https://www.quicosenza.it/news/le-notizie-dell-area-urbana-di-cosenza/cosenza/283312-acqua-contaminata-il-comune-querela-morra-per-procurato-allarme
https://www.quicosenza.it/news/6349
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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