Rende
Rende, musica assordante e disturbo quiete pubblica: assolta ristoratrice
 
																								
												
												
											Alcuni inquilini dello stabile cui è ubicato un noto ristorante hanno denunciato il proprietario per emissioni sonore moleste. La difesa della ristoratrice ha dimostrato l’idoneità dei locali
COSENZA – Ristoratrice accusata di aver disturbato la quiete e il riposo delle persone. Il Giudice monocratico di Cosenza, Guglielmini, ha assolto Ida Ruffolo, difesa dagli Avvocati Francesco Chiaia e Marco Stefano, perchè il fatto non sussiste. Il pubblico ministero e la parte civile ne avevano chiesto la condanna ma il giudice ha accolto la tesi della difesa assolvendo l’imputata, titolare di un noto ristorante di Rende.
Secondo l’accusa, la titolare del ristorante avrebbe, mediante supposte emissioni sonore moleste, turbato la serenità di alcuni abitanti del condominio. Da qui le numerose denunce, accompagnate da richieste di intervento alle forze di polizia municipale, ai carabinieri, accessi agli atti presso la pubblica amministrazione con relativi accertamenti dell’Arpacal nel cuore della notte, durante le “serate” incriminate, per verificare il livello delle emissioni suppostamente moleste.
Gli Avvocati Chiaia e Stefano hanno dimostrato, durante il dibattimento, anche mediante corposa produzione documentale ed indagini difensive, l’infondatezza di quanto lamentato dalla denunciante la quale avrebbe dichiarato alle forze dell’ordine che tutti i residenti lo stabile sarebbero stati infastiditi dalla musica assordante. La generalità degli abitanti dello stabile, portati a sostegno dell’accusa, nel corso del loro esame e controesame hanno poi dichiarato di non essere stati in realtà turbati o molestati dalle emissioni sonore provenienti dal ristorante.
La difesa, anche all’esito di una consulenza tecnica di parte, ha dimostrato l’idoneità dei locali da un punto di vista di impatto tecnico-acustico nonostante l’accertamento dell’Arpacal. Durante il dibattimento è emerso che i dati rilevati dall’Arpacal, anche qualora non fossero stati dichiarati nulli, non erano tali da risultare compatibili con quanto dichiarato dalla denunciante che lamentava provenire dal ristorante rumori da discoteca tali da far tremare lo stabile.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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