Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Cosenza, Annunziata: presunta colpa medica, indagati 12 medici

Cosenza

Cosenza, Annunziata: presunta colpa medica, indagati 12 medici

Pubblicato

il

Sabato è stata effettuato l’esame autoptico su un uomo di 60 anni, di origini vibonesi, deceduto nel reparto di gastroenterologia all’Annunziata di Cosenza. Per il momento in 12 sono finiti nel registro degli indagati e dovranno attendere il responso dei periti per essere scagionati o meno

 

 

COSENZA – Ieri mattina i corridoi della Procura bruzia, nonostante fosse sabato pullulavano di avvocati. Davanti alla stanza del sostituto Procuratore Farro attendevano per il conferimento dell’incarico ai periti nominati dalla Procura e dalle difese di ben 12 medici per una morte avvenuta il 5 gennaio scorso all’Annunziata di Cosenza, di un uomo di 60 anni del vibonese, trasferito dall’ospedale di Lamezia Terme, dove era degente, a quello di Cosenza dai primi giorni dell’anno.

Presunta colpa medica dunque, ma ancora è tutto da stabilire. E lo faranno proprio i periti che dovranno consegnare gli elaborati tra 90 giorni, questo il tempo chiesto dai consulenti e consesso dalla Procura. L’autopsia è stata svolta nella stessa giornata di sabato a circa un’ora di distanza dal conferimento. Tra i consulenti della Procura il medico legale Aquila e l’anatomo patologo Lio. Tra i consulenti di parte i medici Sisto Milito, Guglielmo Cordasco, Lentini.

Un paziente cardiopatico con all’attivo due interventi chirurgici per l’impianto di due bypass. All’inizio l’uomo viene ricoverato presso l’ospedale di Lamezia Terme per febbre e ittero (la colorazione giallastra della pelle, delle sclere e delle mucose causata dall’eccessivo innalzamento dei livelli di bilirubina nel sangue). Tramite Pronto soccorso fu trasferito e  ricoverato nel reparto di gastroenterologia all’Annunziata di Cosenza. Durante il nuovo ricovero l’ittero aumenta. I medici decidono di eseguire una procedura Ercp, colangio-pancreatografia endoscopica retrograda, ossia il posizionamento di uno stent nelle vie biliari.

Sembra che per eseguire questo tipo di esame il paziente dovesse passare dall’attuale terapia anticoagulante a cui era sottoposto ad un’altra per permettere di poter effettuare alcune procedure invasive o mini invasive. Per cui il 60enne viene trasferito in cardiologia dove sarebbe stato effettuato il passaggio dalla prima alla seconda terapia anticoagulante con esito positivo. Il paziente viene ritrasferito nel reparto di gastroenterologia dove i medici applicano l’Ercp. A questo punto il paziente per cause sconosciute, nonostante tutti gli interventi a cui era stato sottoposto erano riusciti alla perfezione, muore. La famiglia decide di sporgere denuncia per vederci chiaro.

Per tutti, medici e familiari non rimane che attendere l’esito dell’autopsia; per tutti l’attesa è appesa alla penna e alla professionalità dei periti. Tra i difensori gli avvocati Saverio Spadafora, Angela Algieri, Franco Sammarco, Paolo Sammarco, Manes, Aceti, Nigro, Nudi. Tra gli avvocati parte civile Sorbilli

 

 

 

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA