Cosenza
Cosenza, Celestino Abbruzzese “Micetto” si pente e la famiglia si dissocia
Le dichiarazioni dei familiari sono chiare: dissociati dalle decisioni del congiunto con il quale da tempo non avevano più rapporti
COSENZA – “Micetto” si pente dopo la condanna pesante nel processo Job center, oppure era già sulla via delle “gole profonde”? Qualcuno avanza l’ipotesi che dava già qualche informazione alle forze dell’ordine per ripulire l’ambiente da quelle pedine che ostacolavano gli affari. Se questo fosse vero però, sarebbe in ogni caso una “linea adotatta” totalmente diversa dalla nuova “professione di fede” sposata nelle ultime settimane. La gente racconta di aver visto la polizia prelevare i figli da casa: quindi la collaborazione dovrebbe essere “roba fresca”. Con lui avrebbe aderito la sposa fino a qualche settimana fa detenuta nel carcere di Viggiano. La coppia è incarcere dopo la sentenza della Cassazione che rende definitiva la condanna inerente l’operazione Job Center per lo spaccio di stupefacenti a Cosenza, con la base operativo nel centro storico: 13 anni per Micetto, figlio di uno dei capi degli zingari e 10 per Anna Palmieri.
Tanto che i familiari appresa la notizia e fatta una riunione di famiglia decidono di dichiararsi “estranei alla faccenda” e di conseguenza di dissociarsi dal congiunto e, dunque, dalla sposa. Si legge in una nota:
“I fratelli e la sorella, il padre e la madre di Abbruzzese Celestino apprendono, dalle testate giornalistiche online locali, che il predetto congiunto è divenuto collaboratore di giustizia.
Gli scriventi si dissociano totalmente da tale scelta che tra l’altro neppure comprendono atteso che lo stesso è stato già processato e condannato per vicende legate allo spaccio di sostanze stupefacenti e che i fatti da dichiarare riguarderebbero un processo già finito per lui e per gli altri.
Gli scriventi fanno presente che da oltre due anni non intrattengono rapporti con il congiunto e con l’attuale moglie per liti familiari che nascevano soprattutto dal fatto che la moglie non ci ha mai sopportato ed il marito ha sempre preso le sue difese”.
Parole chiare, precise e forti, che la famiglia vuole rendere pubbliche, come se fosse un messaggio diretto a tanti: che ognuno sappia la verità dei fatti.
Social