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Piena del Raganello, identificati e ascoltati gli escursionisti presenti

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Piena del Raganello, identificati e ascoltati gli escursionisti presenti

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L’Associazione Guide Turistiche della Calabria afferma di aver sempre richiesto maggiori controlli. Civita intanto torna ad essere popolata dai turisti

 

CIVITA (CS) – Nell’esprimere il più sincero cordoglio alle vittime della tragedia del Raganello e ai loro familiari, l’AGTC Associazione Guide turistiche della Calabria, rappresentata dal Presidente Mario Mauro, ritiene di non poter più rimanere in silenzio sulle tante inesattezze ed imprecisioni che negli ultimi giorni si stanno ascoltando in TV e leggendo sia sulla carta stampata sia online e che continuano ad ingenerare equivoci sulle Professioni che ruotano intorno al sistema turismo. “L’idea che sembrerebbe venir fuori dai tristissimi eventi di Civita – scrive in una nota – sarebbe quella che si tratti sempre e comunque di Guide Turistiche.

 

La Guida turistica, al pari dell’Accompagnatore turistico, della Guida alpina e dell’Accompagnatore di Media montagna, è figura professionale regolamentata dalle leggi statali e abilitata con esame indetto da Regione o Provincia. Ciascuna professione ha specifica e diversa specializzazione, con campi di competenza che non sono assolutamente sovrapponibili. Le figure professionali che, al contrario, operano in regime di autoregolamentazione, aderendo ai dettami della Legge 4/2013 o meno, non possono esercitare alcuna attività riservata ai soggetti iscritti in Albi/Elenchi professionali e disciplinati da specifiche normative.

 

Non bisogna cadere nell’equivoco che una professione regolamentata possa sostituirsi all’altra né che una professione non regolamentata dallo Stato, e quindi non riconosciuta giuridicamente, possa essere ritenuta sostitutiva di quelle previste da leggi vigenti. Non si può, inoltre, sbandierare reiteratamente una inesistente e mai avvenuta liberalizzazione delle attività professionali. L’unica novità degli ultimi anni in materia ha riguardato una riformulazione della libertà di circolazione dei professionisti tra i vari Stati dell’Unione europea, ma certamente non ha autorizzato alcuno, sprovvisto dei titoli di legge, ad esercitare una qualsivoglia professione turistica.

 

E’ evidente, pertanto, che è ormai inderogabile che tutti gli Enti preposti attivino con la massima urgenza i controlli, da noi ripetutamente richiesti, al fine di stroncare l’esercizio abusivo delle professioni turistiche, che, giova ricordarlo, comporta sanzioni di natura amministrativa ed anche penale costituendo truffa e raggiro ai danni del consumatore finale, tra l’altro esposto a pericoli potenzialmente anche gravi come, purtroppo, accaduto, in quanto “accompagnato” da soggetti per i quali nessuna autorità ha ufficialmente potuto verificare le competenze. Inoltre, la scrivente AGTC auspica un pronto intervento dello Stato per una più che opportuna riforma legislativa che possa finalmente fare chiarezza tra tutte le professioni che ruotano intorno al comparto turistico, senza più equivoci ed “invasioni” di campo.

 

Tutto ciò al fine di garantire maggior tutela dei professionisti del settore nonché dei fruitori dei loro servizi. Ovviamente, non appureremo mai se la tragedia di qualche giorno fa poteva essere evitata o almeno ridotta nelle conseguenze con la competenza specifica dei professionisti abilitati ad effettuare canyoning, ma sicuramente occorrerà adoperarsi seriamente affinché simili episodi non abbiano mai più a ripetersi in futuro”.

 

Intanto i carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, su delega della Procura di Castrovillari, sono impegnati in questi giorni ad acquisire documentazione, in vari enti, relativa ai regolamenti di utilizzo e alle misure di sicurezza che, negli anni, sono state messe in atto per la fruizione delle gole del Raganello, a Civita, dove dieci escursionisti sono morti, investiti da una piena del torrente. I carabinieri hanno anche identificato tutte le persone che, lunedi’ 20 agosto, sono scesi nelle gole e ne stanno raccogliendo le testimonianze. “E’ un lavoro lento e progressivo – afferma il colonnello Piero Sutera, Comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza – e ognuno aggiungera’ un tassello a questa vicenda”.

 

“Lunedi’ inizieranno gli accertamenti tecnici sul luogo, perche’ e’ necessario mettere a fuoco la causa reale di quanto e’ accaduto per evitare chiacchiere inutili”. Dichiara il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, in relazione alla tragedia avvenuta nelle gole del torrente Raganello. “Abbiamo un protocollo operativo con l’Universita’ della Calabria e utilizzeremo come consulenti alcuni tecnici di Ingegneria dei materiali”, ha detto Facciolla, che esclude che si possano dissequestrare le gole a breve. “E’ necessario prima procedere con tutti gli accertamenti del caso – dice il procuratore – e non consentiremo che si proceda come in passato, con accessi non controllati”.

 

“E’ ancora prematuro parlare di eventuali indagati – ha detto Facciolla – a meno che non ci siano subito condizioni che richiedano accertamenti non ripetibili, e allora dovremo procedere ad iscrizioni di garanzia.Ho parlato con la moglie di una delle vittime, Gianfranco Fumarola, e ho raccolto il suo dolore e la sua rabbia. Ho raccolto una dichiarazione che ritengo molto importante, per noi, in questa fase – dice Facciolla – perche’ la moglie ci dice che le condizioni meteo non erano affatto ottimali, quel giorno, contrariamente a quanto abbiamo sentito e ci e’ stato riferito da piu’ parti”.

 

A cinque giorni dalla tragedia nel canyon del Raganello, Civita sta ancora lentamente tentando di tornare alla normalità. Piccoli segnali di ripresa cominciano a intravedersi. Qualche turista, sicuramente non i tanti gruppi che in questo periodo invadevano la cittadina italo albanese, si vede circolare. Tra loro, poco prima della piazza principale, ci si imbatte in una famiglia: padre madre e due figlie. Vengono da Bologna e non è la prima volta che vengono qui. “Civita la conosciamo abbastanza bene – dicono – essendoci stati già più volte. Questa mattina abbiamo fatto un giro tra i vicoli dove abbiamo ammirato i comignoli e le ‘Case di Kodra’, curiose casette dal volto umano che animano e colorano il borgo di Civita. Sono state costruite tra il 1600 e il 1700 e sono rimaste quasi tutte intatte, nonostante il passare del tempo”.

 

“La tragedia di lunedì – dice Domenico, uno dei turisti bolognesi – sicuramente avrà avuto un impatto tragico sulla popolazione. Tra la gente ho percepito un’atmosfera cupa”. Poco più avanti una coppia di Brindisi e un’altra proveniente dalla Lombardia. Nessun turista, invece, sul percorso che dal centro cittadino conduce all’accesso delle Gole e al Ponte del Diavolo, luoghi posti sotto sequestro con un decreto emesso dalla magistratura e un’ordinanza del sindaco, affissa anche nella bacheca che si può leggere poco distante. “Civita non è solo Gole. Civita – dice una signora proprietaria di uno dei tanti b&b – è tranquillità, ospitalità e, soprattutto, natura incontaminata da amare. Anche dopo lunedì abbiamo ricevuto prenotazioni che vanno fino a ottobre. Pochissime, invece, sono le disdette che abbiamo registrato”.

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