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Questore Petrocca: «Sono calabrese e orgogliosa di dirigere la questura di Cosenza»

Cosenza

Questore Petrocca: «Sono calabrese e orgogliosa di dirigere la questura di Cosenza»

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Il nuovo questore di Cosenza Giovanna Petrocca, prima donna a rivestire il prestigioso incarico per la provincia cosentina, ha già ben chiare le iniziative, i progetti e soprattutto i bisogni della città bruzia e della provincia

 

Il questore di Cosenza Giovanna Petrocca

COSENZA – Giovanna Petrocca porta con se una grande esperienza professionale e di vita, ma non dimentichiamo le origini calabrese e quindi la conoscenza più profonda del territorio dove oggi è stata chiamata a svolgere il delicato compito. Il questore stesso, durante l’incontro ufficiale voluto con la stampa, ha espresso soddisfazione di trovarsi in Calabria. «Sono molto contenta, sono orgogliosa e non sono frasi fatte; è chiaro che uno non dirà mai “non mi piace dove mi hanno mandato”, ma la realtà è questa: io sono calabrese e sono orgogliosa di dirigere la questura di Cosenza. Ho tutte le buone intenzioni di continuare il percorso che ho fatto nella mia vita professionale, mettere in campo l’esperienza e la professionalità acquisita in questi anni, ma soprattutto la buona volontà di venire incontro alla popolazione per risolvere quei problemi risolvibili da parte nostra, nelle nostre competenze e possibilità».  Un plauso ai funzionari della questura bruzia «Ho trovato dei colleghi conosciuti come professionisti seri, che si sono sempre impegnati».

I PROGRAMMI

«I programmi che ho intenzione di portare avanti, o quantomeno di cercare di portare avanti – parla il questore Petrocca -, per adesso posso dirvi che sono tutti quelli che rientrano nella sfera della sicurezza: garantire soprattutto in determinati periodi dell’anno, per esempio adesso il periodo estivo, la sicurezza dei cittadini, delle loro case, il diritto di fare le ferie e riposare dopo un anno di lavoro. Quindi, abbiamo intensificato il controllo capillare del territorio con il collega della divisione di prevenzione, cercando di prevenire per quanto è possibile, cercando di arrivare ad una soluzione per gli eventi delittuosi che si dovessero verificare. Per quanto riguarda i progetti futuri ce ne sono tanti. Ieri sono stata dal prefetto Galeone, anche lei di nuovissima assegnazione, anche lei una donna; oggi dal vescovo Nolè; abbiamo intenzione di continuare i progetti già esistenti e di incrementare con progetti nuovi. Con l’apertura delle scuole, nel prossimo futuro, ricominciare i progetti di legalità; organizzare con altri enti che portino i ragazzi, soprattutto i giovani, a contatto con le Istituzioni e cercare di suggerire delle regole di vita che possono portare questa città, che come tutte le città ha le sue problematiche, quelle del sud in maniera particolare, a cercare quantomeno di migliorare le aspettative di vita dal punto di vista della legalità. Noi ci mettiamo la buona volontà e l’impegno possibile. Poi di volta in volta vedremo le varie situazioni e cercheremo di affrontarle al meglio»

VIOLENZA SULLE DONNE

«Ci saranno altri progetti da incrementare. Io tengo molto al progetto “Questo non è amore” – sottolinea il questore Petrocca – che è il progetto sulla violenza di genere, sul femminicidio, sulla violenza in famiglia. So che qui è stato portato avanti bene, ma ho intenzione di incrementarlo ancora di più. Mi hanno informato che i risultati di impatto sui cittadini c’è stato; vogliamo amplificare ancora di più questo progetto. Fermo restando che tutte le criticità sono importanti. Però ci sono problemi più gravi che creano più allarme sociale, più gravi come conseguenze di altri, e che quindi vedranno un impegno più incisivo. Il progetto sulla violenza delle donne per me è una priorità; ma non perché io sia una donna, ma perché provengo da una grande città: dopo 30 anni di Roma ho avuto modo di vedere le cose più brutte che si potessero fare in danno alle donne. Parlo di omicidi, di sfruttamento della prostituzione, maltrattamenti in famiglia, stalking. Un aspetto su cui punterò tantissimo è il contrasto allo stalking: con il progetto “Questo non è amore” ed altre iniziative che man mano prenderemo, cercheremo di convincere persone che sono maltrattate, che subiscono atti di violenza, che sono oggetti di stalking da parte degli ex compagni, mariti, a denunciare. Purtroppo non tutti conoscono la legge sullo stalking: ci sono tante sfaccettature che non si conoscono: l’anonimato della denuncia, le garanzie che ci sono. Questo porta tante donne a non denunciare perché hanno paura di probabili conseguenze di pubblicità. Io punterò moltissimo sull’informazione nelle scuole, con il camper e con altre iniziative»

SERVIZI SUL TERRITORIO

«I servizi sul territorio sono una priorità per la polizia di Stato: sono quelli che mettono più a contatto il poliziotto e la polizia, le Istituzioni con il cittadino. Io penso che qui a Cosenza siano organizzati già bene per come li ho trovati; poi, nel corso del tempo vedremo se apportare variazioni ed incrementare. Cercheremo sempre di fare meglio, senza per questo dire: che quello che è stato fatto prima è stato fatto male». Il questore non dimentica il campionato di serie b «Quest’anno ci saranno le problematiche relative ai campionati: da questo anno avremo il Cosenza in serie b, ci saranno vari derby regionali con il Crotone. Vedremo con il lavoro della Digos di garantire la sicurezza dello stadio, tra i tifosi, e all’occorrenza cercheremmo di fare da pacieri»

CRIMINALITA’ ORGANIZZATA

«Chiaramente la lotta alla criminalità organizzata è nettamente differente da quello che può essere un progetto sul femminicidio o il controllo sul territorio. Indipendentemente dai progetti che uno possa avere, è qualcosa che è esclusivo appannaggio delle attività d’indagine coordinate dalle varie Procure ed eseguita dalla squadra mobile. Quelle saranno attività che avranno sempre un ruolo predominante per quanto riguarda l’attività di polizia giudiziaria; sono attività di equipe, di Procure, di Distrettuale, della squadra mobile, che risultano molto più complesse di attuazione ma sono da considerare fondamentali. La squadra mobile dovrà cercare di incrementare le informazioni, le indagini, le notizie per poi potere arrivare a dei risultati. Fare la lotta alla ‘ndrangheta è qualcosa di complesso che andrà fatto come sempre è stato fatto. Nei prossimi giorni prenderò contatto con i Procuratori di Cosenza e a Catanzaro con il Procuratore Gratteri».

Il questore nel terminare l’incontro con la stampa sottolinea «con la stampa c’è sempre stata una correttezza delle informazioni e di rapporti. Ognuno si deve rendere conto del ruolo che svolge: fare una buona informazione significa anche rendere un servizio a noi che lavoriamo e alla cittadinanza che ha il diritto di sapere, in maniera chiara e corretta». Con l’occasione è stato presentato il dirigente Rosaria Cappiello, nuovo responsabile dell’ufficio stampa e delle relazioni esterne. Al questore Petrocca la redazione Qui Cosenza rinnova gli auguri di buon lavoro

 

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