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Alberto Nagel: sguardo all’economia italiana

Calabria

Alberto Nagel: sguardo all’economia italiana

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Investimenti per aumentare gli incassi delle imprese italiane, riforme per proporre sul mercato internazionale realtà competitive e all’avanguardia

 

MILANO – Il 28 di giugno il capoluogo lombardo è stato teatro della quarta edizione dell’Italian CEO Conference, organizzata in due giorni interamente da Mediobanca. Anche se la manifestazione è alle prime edizioni, l’evento è sempre più sentito dagli investitori istituzionali che vengono appositamente da ogni parte del mondo. Alberto Nagel, in veste di amministratore delegato di Mediobanca, ha dato il via all’edizione di questo anno con un discorso nella prima giornata della conferenza. Durante la quale, si è affrontato l’argomento delicato sul momento economico-finanziario in cui versa il nostro Paese. Nagel ha voluto porre l’accento su quelli che sono gli obiettivi dell’incontro “In una fase in cui la politica italiana è seguita con grande attenzione dai mercati”. Tra gli intenti dell’evento, c’è quello di porre a confronto investitori del resto del mondo con le più alte società italiane, per affrontare i grandi argomenti che prenderanno progressivamente piede nell’ambito corporate italiano.

 

Tipiche dimostrazioni sono date dalla digitalizzazione dell’industria, dalla transizione energetica e dalle sfide che coinvolgeranno il settore bancario italiano e molto altro ancora. L’amministratore delegato Nagel ha accennato ad un elenco delle priorità” stabilite da Mediobanca, al cui interno sono stati indicati i più importanti punti da affrontare nel minor tempo possibile. Questo, per giungere ad un consolidamento del percorso di progresso, affinché ci si possa garantire in tal modo la fiducia di investitori europei e internazionali. La maggior parte delle questioni indicate nella lista di intenti, tra cui la disciplina nelle finanze pubbliche, la riforma nella Pubblica Amministrazione e il restringimento della pressione fiscale. Tali questioni, dovranno essere risolte dalle menti dei nuovi ministri. Secondo quanto sostiene Nagel, il solo modo per ribaltare favorevolmente la ripresa in qualcosa di più strutturale è continuare l’adesione alle riforme.

 

In tal modo si potranno anche assorbire allettanti investimenti per l’aumento dell’incasso delle aziende italiane. Tra le novità più importanti, nel discorso di Nagel è stato detto che “Il contesto economico generale appare incoraggiante, con gli ultimi dati che mostrano il robusto trend della produzione industriale che continua nella prima metà del 2018”. In questo ambito si è voluto pure parlare positivamente della nuova schiera di recenti riforme, che si prefiggono lo scopo di promuovere il passaggio ad un’industria nuova e all’avanguardia in quanto si ottiene l’appoggio considerevole della produzione industriale che saprà rendere più vivace la competitività delle aziende italiane.

 

Nel suo discorso l’amministratore delegato di Mediobanca ha citato gli ambiti che più hanno riportato danni a causa della crisi, descrivendo gli sforzi messi in atto per le banche italiane: “c’è bisogno di continuare a supportare i processi di de-risking dei bilanci bancari, anche attraverso la riforma delle procedure di fallimento per evitare l’accumulo di grandi NPL in futuro”. Infine, non poteva non essere menzionato il settore dell’energia, dove è di primaria importanza “continuare il processo di consolidamento delle multiutility e la vendita all’asta di nuove concessioni di distribuzione del gas che dovrebbero essere strumentali per ridurre il costo complessivo del sistema produttivo”, e così si è conclusa la presentazione di Nagel.

 

Economia italiana: il ruolo di Alberto Nagel

Alberto Nagel è un famoso banchiere italiano che ricopre la carica di amministratore delegato in Mediobanca dal 2008. L’intero percorso lavorativo di Nagel si è accresciuto tra le pareti dell’istituto di Piazzetta Cuccia, dove l’attuale AD ha ricoperto varie mansioni. Nel 1991, da poco laureato fu assunto dal gruppo Mediobanca, ricoprendo da subito le più alte cariche di spicco nella gerarchica della banca milanese, fino a che non ha ottenuto la nomina di vice direttore generale nel 2002 e direttore generale l’anno dopo. Nel 2007 è stato Consigliere delegato e nel 2008 viene eletto alla massima carica aziendale: quella di amministratore delegato.

 

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