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Ippocrate, falsi invalidi, una sentenza che non perdona

Cosenza

Ippocrate, falsi invalidi, una sentenza che non perdona

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La sentenza arriva dopo otto ore di Camera di Consiglio. Pene ridimensionate e assoluzioni per alcuni capi di imputazione. Su 31 richieste 25 condanne

 

COSENZA – Dopo otto anni e “otto ore di Camera di Consiglio” si conclude il primo step di “Ippocrate”, un sistema che secondo gli inquirenti avrebbe fornito falsi certificati di invalidità e di malattia. Il giudice Cosenza, ridimensionando la pena chiesta dalla pubblica accusa rappresentata dal pm Cozzolino, ha condannato gran parte degli imputati. L’inchiesta nel 2010 vide indagate 49 persone, sul giro dei falsi invalidi. L’indagine fu condotta per quasi due anni dalla polstrada di Cosenza Nord dopo avere riscontrato delle irregolarità in merito alle invalidità civili. Il 22 luglio del 2010 finirono nel mirino della giustizia medici, funzionari e impiegati amministrativi del distretto dell’Azienda sanitaria provinciale di Rende. Per tredici fu disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dalla Procura della Repubblica di Cosenza; per 36 scattarono gli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Per tutti l’accusa fu di falso ideologico in atto pubblico.

Ai domiciliari finì tra gli altri l’allora sindaco di San Fili, Ottorino Zuccarelli di appartenenza politica al Pd. Mentre tra gli obblighi di firma, figurò l’allora presidente del consiglio comunale di Cosenza Pietro Filippo (Pd) e Sergio Bartoletti ex coordinatore provinciale di Cosenza di Forza Italia, tutti coinvolti in qualità di medici. Le indagini portarono gli inquirenti a mettere in luce che le false invalidità venivano riconosciute dietro l’intervento autonomo dei medici, con la complicità di funzionari e impiegati del distretto sanitario di Rende, senza che venisse investita la competente commissione collegiale.

Sempre le indagini condotte dalla Procura di Cosenza appurarono che alcuni medici, incaricati dell’esecuzione di visite fiscali per conto degli enti pubblici nei confronti dei dipendenti assenti per malattia, si sarebbero accordati con i presunti ammalati interessati sulle modalità di compilazione del referto medico legale da inviare alle amministrazioni di appartenenza, e avrebbero attestato falsamente di aver eseguito i dovuti controlli ambulatoriali e domiciliari provvedendo anche a far sottoscrivere agli interessati, in bianco, ulteriori referti medici e legali, da utilizzare per eventuali successivi controlli fiscali, in modo da evitare agli interessati di doversi recare presso la struttura sanitaria per apporre la sottoscrizione sui relativi verbali. Dalle indagini sarebbero emerse anche incongruenze sui cartellini marcatempo.  Gli indagati sistematicamente avrebbero fatto figurare la propria presenza in ufficio facendo timbrare i cartellini marcatempo da una sola persona. Un paio di impiegati avrebbero timbrato per tutti gli altri, portando con sé i cartellini di decine di colleghi.

Il tutto sarebbe stato documentato in una serie di video girati con telecamere nascoste. Anche nelle visite mediche per il rinnovo della patente di guida alcuni medici avrebbero rilasciato certificati di idoneità psico-fisica senza eseguire nei confronti degli interessati nessuna visita medica. Ma durante l’istruttoria dibattimentale molti i teste chiamati a testimoniare che i medici quando non erano in ufficio lavoravano esternamente per motivi di lavoro. Fu chiamato a testimoniare anche l’ex dg dell’Asp Petramala per un imputato in particolare ma anche quest’ultimo asserì che i medici quando non erano in ufficio erano fuori a svolgere visite domiciliari. Il 24 aprile scorso il titolare dell’inchiesta, il pubblico ministero Giuseppe Cozzolino, alla fine della requisitoria, in cui ha ricostruito dettagliatamente ogni capo di imputazione per ogni singolo imputato ha ribadito che “le visite mediche erano false”, ossia le visite per le invalidità non avvenivano in modo collegiale ma individuale. Ha poi formulato le richieste di pena per falso e truffa aggravata, mentre per i casi di assenteismo ha formulato richiesta di proscioglimento per intervenuta prescrizione.

 

Le richieste di pena                                                        

3 anni e 6 mesi per Ottorino Zuccarelli                                                         

3 anni e 10 mesi per Alfredo D’Alessandro                          

3 anni e 2 mesi per Francesco Vena                                       

3 anni e 2 mesi per Dario Augieri                                      

2 anni e 6 mesi per Giuseppa Soloperto                             

2 anni e 6 mesi per Ercole Vilotta                                              

1 anno e 4 mesi per Mario Vetere                                                 

2 anni per Franco Gioia                                                                 

2 anni per Vita Cupertino                                                       

2 anni per Vincenzo Cappuccio                                                    

2 anni per Stefania Spadafora                                                   

1 anno e 6 mesi per Patrizia Fucilla,

1 anni e 6 mesi per Paolo Iuele,

8 mesi per Pasquale Stillitano,

1 anno per Salvatore Chiappetta,

2 anni per Francesco D’Alessandro,

8 mesi per Italia Belmonte,

8 mesi per Giuseppe Famà,

1 anno per Francesca Di Francia,

1 anni e 2 mesi per Francesca Totera,

8 mesi per Concetta Belli,

8 mesi per Giuseppe Antonio Mandarino,

8 mesi per Anna Mandoliti,

8 mesi per Ersilia Russo,

8 mesi per Luisa Aiello,

8 mesi per Cleonice Zicarelli,

8 mesi per Carmine Bartoletti,

8 mesi per Marcello De Bartolo,

2 anni e 10 mesi per Rosario Francesco Antonio Mirabelli,

1 anno e 4 mesi per Luigi Pulice                                                 

8 mesi per Franca Scerbo.

 

Il pubblico ministero Cozzolino aveva chiesto in fase di requisitoria, per i presunti casi di assenteismo, il proscioglimento per Ottorino Zuccarelli, Alfredo D’Alessandro, Dario Augieri, Mario Vetere, Vita Cupertino, Patrizia Fucilla, Francesca Totera, Antonio Cribari, Carmine Bartoletti, Luigi Bruno, Paola Ferri, Mercedes Anna Principe, Paola Gianna Nucci, Elgisa Sabino, Valentina Alba Battendieri, Iolanda De Rago, Francesco Ruffolo, Maria Antonietta Baldino, Liliana Grazia Munizzi, Giuseppina Minardi, Caterina Stancati, Dolorata Nicoletti, Francesco Labrosciano, Maria Grazia Pallone, Giuseppe De Munno, Sergio Bartoletti, Emanuela Coppola, Rosa Rovella, Dina Lio, Anna Luisa Motta, Giuseppina Comandè, Ernesta Pellicanò e Rosanna Labonia, Anna Maria Conforti, Teresa Licastro, Francesco Beltrano, Silvana De Luca, Anna Leonetti, Maria Pia Abate, Olivia Fallico, Alessandro Ponzetta, Beatrice Falco, Rosetta Tavernese, Domenico Cersosimo, Eugenio Pudano, Franceschina Mancuso, Maurizio Anastasio, Rocco Infusino e Angela Spizzirri. Sempre in relazione ai presunti falsi invalidi, la pubblica accusa aveva chiesto l’assoluzione per un capo d’accusa per Ottorino Zuccarelli, Vincenzo Cappuccio, Stefania Spadafora, Paolo Iuele, Antonio Cribari, Raffaele Bartelli e Giuseppe Curia.

 

La sentenza:

Ottorino Zuccarelli  2 anni 

Alfredo D’Alessandro 11 mesi

Francesco Vena  11 mesi

Dario Augieri   11 mesi

Giuseppa Soloperto  10 mesi e 10 giorni

Ercole Vilotta  9 mesi e 10 giorni

Mario Vetere 9 mesi e 10 giorni

Franco Gioia 10 mesi e 10 giorni

Vita Cupertino   10 mesi e 10 giorni

Vincenzo Cappuccio  9 mesi e 10 giorni

Stefania Spadafora  10 mesi e 10 giorni

Patrizia Fucilla8 mesi e 8 giorni

Paolo Iuele8 mesi e 8 giorni

Pasquale Stillitano8 mesi

Salvatore Chiappetta8 mesi e 8 giorni

Francesco D’Alessandro,  1 anno e 9 mesi

Giuseppe Famà,  8 mesi

Concetta Belli,   8 mesi

Giuseppe Antonio Mandarino8 mesi

Anna Mandoliti,   8 mesi

Luisa Aiello,  8 mesi

Cleonice Zicarelli8 mesi

 

Rosario Francesco Antonio Mirabelli2 anni

Luigi Pulice   1 anno e 3 mesi

Franca Scerbo 8 mesi

Per tutti pena sospesa

 

Articolo 538 e seguenti condanna

Ottorino Zuccarelli, Alfredo D’alessandro, Dario Augeri, Francesco Vena, Ercole Vilotta, Giuseppa Soloperta, Mario Vetere e Franco Gioia al risarcimento del danno in favore della parte civile costituita Asp di Cosenza da determinarsi in separata sede oltre interessi nonchè spese di costituzione

 

Articolo 537 c.p.p.

Dichiara la falsità dei verbali della commissione per il risarcimento dell’invalidità civile del distretto sanitario dell’Asp di Rende, della commissione per l’accertamento dell’handicap del distretto sanitario dell’Asp Rende, nonché certificati medici indicati nel capo di imputazione

 

Assolve

Giuseppe Curia capo 160 rubrica perchè il fatto non sussiste; Ottorino Zuccarelli capo 72 rubrica per non aver commesso il fatto; Vincenzo Cappuccio, Paolo Iuele, Stefania Spadafora in relazione al reato in concorso, capo 35 rubrica per non aver commesso il fatto; Antonio Cribari e Raffaele Paolo Bartelli, capo 158 rubrica, per non avere commesso il fatto; Luigi Pulice , capi 192, 195, 196 rubrica perchè il fatto non sussiste e capo 189 rubrica perchè il fatto non costituisce reato; Marcello De Bartolo perchè il fatto non sussiste; Carmine Bartoletti, capo 195 perchè il fatto non sussiste; Francesco D’Alessandro, capo 182 rubrica perchè il fatto non sussiste.

 

Art. 530 comma 2 c.p.p.

Assolve Ottorino Zuccarelli e Antonio Cribari  capo 159 rubrica perchè il fatto non sussiste; Cleonide Ziccarelli capo 158 rubrica perchè il fatto non costituisce reato; Francesca Totera per non avere commesso il fatto; Francesco D’Alessandro e Ersilia Russo, capo 156 rubrica perchè il fatto non sussite; Francesco D’Alessandro, Francesca Di Francia, Francesca Totera, capi 151, 152 rubrica per non aver commesso il fatto; Francesco D’Alessandro e Italia Belmonte capo 149, rubrica, perchè il fatto non sussite;

 

Per i casi di assenteismo il giudice Cosenza conferma le richieste del pubblico ministero con il non luogo a procedere (per come riportato sopra, nonchè il non luogo a procedere di Alfredo D’Alessandro, Sergio Bartoletti e Francesco Ruffolo in relazione al capo 161 rubrica

 

Nel collegio difensivo tra gli altri, gli avvocati Nicola Rendace, Filippo Cinnante, Pierluigi Pugliese, Antonio Quintieri, Matteo Cristiani, Vanadia, Antonio Ingrosso, Stefania Ingrossio, Andrea Onofrio, Marco Amantea, Franco Sammarco, Eugenio Naccarato, Maurizio Vetere, Sergio Calabrese, Francesco Cappuccio, Ugo Ledonne, Innocenzo Palazzo, Sergio Sangiovanni, Fabrizio Falvo, Giuliana Ricioppo.

 

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