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Il gruppo Catanzaro da Vivere è intervenuto tramite un comunicato stampa nel recente dibattito sulla sanità
CATANZARO – Il gruppo consiliare guidato da Polimeni: “Non ci sono passi in avanti nel settore della sanità”.
La confusione regna: “Nonostante cinque lunghi anni di commissariamento della sanità regionale – affermano i componenti di Catanzaro da Vivere – che, così come sostenuto anche dal neo Commissario Scura avrebbero dovuto incidere sulla qualità, l’efficacia e l’efficienza dei servizi sanitari, il responso, a nostro avviso, è che in Calabria continuiamo, nostro malgrado, a non registrare concreti passi in avanti in tal senso. A prescindere dal nome che ha guidato la sanità in questi anni, apprendiamo in realtà che, contrariamente alla tanto sbandierata efficienza, vi sono circa 270 milioni di euro di disavanzo e, contrariamente alla tanto sbandierata efficacia, considerato lo smodato aumento delle tasse a carico dei cittadini (come ad esempio IRAP e IRPEF), accompagnato una altrettanto acclarata politica di spending review nel medesimo comparto, ci saremmo quantomeno aspettati un evidente aumento della qualità dei servizi.
Tutto ciò rimane, ad ora, solo un utopistico auspicio. Risultato? Ancora oggi i cittadini, anche per l’erogazione di prestazioni minori, continuano ad andare fuori Regione. Alla faccia del commissariamento! La partita più importante si gioca senza dubbio con il piano di riequilibrio della rete ospedaliera e territoriale, che è in fase di elaborazione da parte della struttura commissariale, che, ci auguriamo, ferma restando la sua legittima e autonoma capacità di incidere, scelga di aprirsi al confronto, anche al fine di percepire le giuste induzioni provenienti dal territorio (ordini di categoria, management delle strutture, classe politica e amministrativa). Sarebbe miope, a tal riguardo, – ribadisce Catanzaro da Vivere – non considerare, in un ragionamento d’assieme nel comparto sanità, che le eccellenze private già presenti sul territorio e drenate da risorse pubbliche (vedi cardiochirurgia, radiologia o ortopedia) sono assolutamente compensative nel sistema. Per quanto riguarda poi la costruzione del nuovo ospedale in città, – dichiara ancora la compagine politica – nonostante sconclusionati tentativi di chiarimento, anche durante la lodevole iniziativa/dibattito organizzata da Confindustria, abbiamo appreso che la confusione regna sovrana. Non si riesce ancora a comprendere:
1) se per la tanto sbandierata costruzione di un nuovo nosocomio ci siano o meno le risorse;
2) nel caso di risposta affermativa, quali percorsi tecnico – amministrativi siano in itinere per il raggiungimento di questo risultato;
3) quali strategie si vogliono porre in essere per garantire una struttura a misura dei cittadini catanzaresi.
Il nuovo ospedale dovrà contenere almeno 450 posti letto. Se deve essere costruito che ben venga, purché accompagnato da una giusta ed armonica integrazione con le strutture esistenti. Al contrario, ove mai persistessero ancora dubbi, si potrebbe riprendere l’idea (se avallata dai tecnici in termini di fattibilità soprattutto dal punto di vista sismico) di un ampliamento del Ciaccio da una parte e della ristrutturazione del Pugliese dall’altra. Prevedendo aprioristicamente uno sgravio di posti letto per quest’ultimo. Infine, caro Commissario, aspettiamo ancora risposte circa l’identificazione delle rette relative alle strutture private: non esiste, dopo anni di commissariamento, una retta equa al fine di garantire tutte le prestazioni erogate, nonostante la presenza di centinaia di dipendenti che operano con diligenza e che meritano di avere certezza sul loro futuro. Avrete una grande responsabilità: i cittadini vi osservano. Ciononostante – conclude il gruppo consiliare – auspichiamo una reale collaborazione con l’ufficio del Commissario, a patto che venga legittimato il ruolo di chi da anni esercita con abnegazione il proprio compito sul territorio. I ragionamenti autoreferenziali e unilaterali porteranno certamente alla disfatta”.
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