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Omicidio Galizia, un perizia sull’Alfa Romeo utilizzata “per l’agguato”

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Omicidio Galizia, un perizia sull’Alfa Romeo utilizzata “per l’agguato”

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Altro test sentito è stato un maresciallo dell’Arma che ha eseguito l’analisi documentale sui tabulati telefonici, con il materiale fornito dalla Procura, dell’utenza telefonica in uso a Galizia e quella in uso al custode del cimitero. Quest’ultimo ha effettuato una chiamata al 118 di 32 secondi. Poi dopo otto minuti alle 10:20 nuova telefonata di richiesta di soccorso andata a buon fine. In questo lasso di tempo, il custode ha poi effettuato due chiamate al numero di emergenza 112 di cui una alle 10:22 non andata a buon fine e l’altra alle 10:24 in cui è partita la richiesta di aiuto.

Dal telefono di Galizia invece sono state riscontrate due chiamate in uscita e una in entrata. Quelle in uscita alle 9:23:54 secondi in cui tenta di mettersi in contatto con il fratello e alle 9:36:31 secondi in cui chiama un soggetto identificato in M.M.. L’unica telefonata in entrata è alle 10:23:12 secondi da parte di Morena Rubini, convivente di Damiano Galizia. E’ stato poi accertato, con le celle di inizio e fine chiamata o le celle intermedie di aggancio, che il cellulare era in movimento e, nell’ultima chiamata, potrebbe essere compatibile con il luogo in cui è stata rinvenuta la macchina. Per eseguire l’accertamento sono stati presi in considerazione i punti geografici indicati dalla polizia giudiziaria e riportati in mappa. Dopo la terza chiamata il telefono di Galizia non si aggancia più a nessuna cella per cui si presume che fosse spento.

 

 

 

 

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