Provincia
Omicidio Galizia, un perizia sull’Alfa Romeo utilizzata “per l’agguato”
Stabilire se l’auto ripresa dalla videosorveglianza sia quella in uso a Luigi Galizia. Analizzati i tempi, le distanze e i percorsi da e per il cimitero. La difesa ha evidenziato l’esistenza di strade alternative che eludono le telecamere
SAN LORENZO DEL VALLO (CS) – Nel processo Galizia, è stato sentito in aula il consulente tecnico nominato dalla Procura per analizzare le immagini contenute nei filmati della videosorveglianza e accertare se la vettura ripresa, l’Alfa Romeo 156 di colore blu scura, sia quella in uso o di proprietà di Luigi Galizia accusato di avere ucciso a colpi di pistola, il 30 ottobre 2016 mentre erano al cimitero di San Lorenzo del Vallo, due donne Edda Costabile e la figlia Ida Attanasio, rispettivamente mamma e sorella di Francesco Attanasio. Quest’ultimo è stato condannato per l’omicidio del 31enne Damiano Galizia, fratello di Luigi, accaduto il 26 aprile 2016. Galizia deve rispondere di duplice omicidio aggravato da futili motivi, porto e detenzione illegale di arma. Galizia è difeso dagli avvocati Francesco Boccia e Cesare Badolato, Francesco Attanasio costituitosi parte civile è rappresentato dall’avvocato Giuseppe Francesco Formica, mentre l’avvocato Antonio Ingrosso rappresenta i familiari delle vittime
La Corte presieduta dal giudice Giovanni Garofalo, ha ascoltato il consulente Luca Chianelli, che ha documentato l’analisi tramite un video in cui ha mostrato i vari percorsi effettuati, ripercorrendo le strade e soprattutto i luoghi all’interno del cimitero di San Lorenzo del Vallo per calcolare i tempi dell’evento delittuoso. I filmati sono stati estrapolati dalle telecamere di videosorveglianza posti tra Via della Libertà a San Lorenzo del Vallo, e via F. Cassiani direzione Spezzano Albanese. Secondo le analisi effettuate dal Ctu, l’auto Alfa Romeo apparterrebbe a Luigi Galizia. L’analisi è stata effettuata il 30 ottobre del 2016 nelle fasi immediatamente precedenti e successive all’evento delittuoso. Dagli esami sperimentali eseguiti per verificare se l’autovettura poteva essere stata impiegata nelle fasi precedenti e successive all’evento delittuoso nei tempi, nelle distanze e nei percorsi che hanno dato la compatibilità. Le immagini sono quelle acquisite dai Carabinieri di Spezzano Albanese.
«Abbiamo eseguito una geocalizzazione dei luoghi di maggiore interesse tecnico investigativo, nei pressi del cimitero di San Lorenzo del Vallo – ha spiegato Chianelli -. Le postazioni della videosorveglianza sono le abitazioni di Luigi Galizia, Emanuele Attanasio, Morena Rubini compagna di Damiano Galizia, il bar e il santuario Madonna delle Grazie. Le telecamere appartengono all’ufficio postale, all’agenzia assicurativa, al negozio di ferramenta, al supermercato Despar, a due abitazioni private, al negozio “Tutto 1000” e il santuario Madonna delle Grazie dove è stata rinvenuta l’Alfa Romeo 156. Abbiamo analizzato i tempi, le distanze e i percorsi da e per il cimitero. Ci siamo recati presso il deposito di Tarsia dove è custodita l’Alfa Romeo 156, eseguendo rilievi metrici per la caratterizzazione tecnica – forense dell’autovettura esterna e in giudiziale sequestro con software dedicati. Abbiamo migliorato la visione delle immagini senza alterazione dei dati. Abbiamo poi operato una mappa della scena criminis del cimitero, il bar, l’abitazione di Rubini, quella della famiglia Attanasio, di Luigi Galizia.
Gli spostamenti dell’Alfa Romeo prima e dopo l’evento delittuoso
Il consulente ha poi fatto notare che nell’orario rilevato dai filmati c’è uno sfasamento temporale di un’ora circa con quello reale, questo perché proprio il 30 ottobre era in atto il passaggio dall’ora legale a quella solare e tra tutte le telecamere l’unico apparecchio collegato alla rete era quello dell’ufficio postale. Nel caso specifico la polizia giudiziaria ha provveduto ad eseguire accertamenti e certificare lo sfasamento temporale. Nei filmati precedenti l’evento delittuoso, l’autovettura procede da via della Libertà a via F. Cassiani. C’è una congruità, è lineare il percorso e decorso temporale. Passa davanti alle poste alle 9.16 direzione Spezzano Albanese. Alle 10:10:55 le telecamere riprendono nuovamente l’autovettura in direzione opposta da San Lorenzo del Vallo. A bordo le foto estrapolate evidenziano un uomo con una camicia o maglia di colore chiaro, uno smanicato di colore blu. Nel secondo passaggio si evidenzia sul dorso della mano sinistra del conducente una macchia, e appare intento a fumare una sigaretta. Sui tempi il consulente afferma: dall’ufficio postale a casa di Galizia c’è una distanza di 550 metri, circa 50 secondi di percorso effettivo stradale.
Nelle registrazioni successive all’evento delittuoso, le telecamere dei vari esercizi commerciali ed uffici, tutte in fila, da via della Libertà (San Lorenzo del Vallo) a via F.Cassiani (Spezzano Albanese) registrano il passaggio della vettura alle 10.19 circa con le medesime caratteristiche del conducente, con gli stessi indumenti. Passa davanti una delle due abitazioni private in direzione Spezzano Albanese verso le 10.20 (la Pg Accerta lo sfasamento temporale di 58 minuti). L’ultima telecamera inquadra le ruote leggermente inclinate dell’Alfa 156, verso sinistra. Ho ricostruito il percorso che dovrebbe condurre al santuario. Le telecamere sono prossime e molto vicine.
L’abbigliamento del conducente e la macchia sulla mano
Per quanto riguarda l’abbigliamento del conducente il consulente ha sottolineato di avere effettuato una ottimizzazione del frame. Le caratteristiche semantiche e l’abbigliamento del conducente e dell’abitacolo: camicia o maglia di colore chiaro, smanicato blu. Vestivi che indossava il conducente sia all’andata che al ritorno ossia prima e dopo l’evento delittuoso (9:10 da sinistra verso destra e 10:10 da destra verso sinistra). Sulla mano appare una macchia o un segno, ma il finestrino è abbassato per cui potrebbe essere un riflesso del vetro. Verosimilmente sta fumando perché ha la mano verso il viso. Sulla manica di colore chiaro che esce dallo smanicato si evidenziano diverse opacità, due, tre o più, tra cui una sulla mano e una sulla guancia.
Il pubblico ministero mostra al consulente una foto della mano di Galizia repertata dai militari dell’Arma durante la fase investigativa. «Posso evidenziare una compatibilità ma non posso dare certezze. Sulla mano potrebbe essere una colorazione diversa, una macchia. L’origine delle macchie non posso dirla e certificare perché potrebbe essere un riflesso del sole sul parabrezza. Il finestrino anteriore sinistro è interamente abbassato. L’osservazione momentanea appare una lesione sulla mano sinistra, una parte più chiara e una più scura. C’è un alone rosa e l’aria è abbastanza circoscritta. Posso dire che è compatibile a livello di posizione, ma non posso dire l’origine»
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