Calabria
Rapporto Pendolaria di Legambiente: treni vecchi e lenti al sud, Vaglio Lise sporca e insicura
Il primo dato che emerge è che al sud circolano meno treni che in Lombardia, sempre più lenti e vecchi. Vaglio Lise, stazione sporca e insicura
CATANZARO – In Calabria sono finalmente partiti i primi interventi, ma ancora molto deve essere fatto. E’ quanto viene fuori dal rapporto annuale di Legambiente che fotografa una mobilità su ferro, in Italia che vede muoversi ogni giorno 5,51 milioni di persone, con una crescita del numero complessivo dei pendolari. Aumentano però anche le differenze tra le varie regioni e quelle sulla rete ferroviaria, segnata da una parte dai continui successi dell’alta velocità e dall’altra dai tagli agli intercity e da treni regionali spesso troppo vecchi e lenti. La situazione del trasporto ferroviario in Italia di Pendolaria, il Rapporto annuale di Legambiente presentato oggi a Roma, analizza nel dettaglio numeri e storie di un’Italia a due velocità e le varie disuguaglianze che ci sono nel Paese.
Sono poche le Regioni che hanno investito risorse proprie per potenziare il servizio ed evitare i tagli, con una media di spesa rispetto al bilancio regionale dello 0,35% e tante Regioni che non investono alcuna risorsa aggiuntiva per migliorare il servizio rispetto a quelle trasferite dallo Stato. Preoccupa inoltre la situazione complessiva del Meridione. Regioni come la Calabria, l’Abruzzo, ma soprattutto la Sicilia, con soltanto 1,01 euro per abitante ogni anno, rispecchiano le condizioni negative che tutti i giorni i pendolari sono costretti ad affrontare.
Al sud circolano meno treni e sono lenti e vecchi
Le corse dei treni regionali in tutta la Sicilia sono 429 contro le 2.396 della Lombardia. Inoltre i convogli sono più vecchi – con una età media nettamente più alta 19,2 anni rispetto ai 13,3 del Nord e a quella nazionale di 16,8 – e sono più lenti, sia per problemi di infrastruttura sia perché circolano treni vecchi e non più adatti alla domanda di mobilità. Ad esempio tra Cosenza e Crotone non esiste un collegamento diretto, occorre effettuare almeno un cambio e impiegare 3 ore di viaggio per percorrere 115 km.
Al Sud poi l’Alta Velocità si ferma a Salerno e, malgrado la continuazione di alcune Frecce verso Reggio Calabria, Taranto o Lecce, il numero in rapporto a quelli che circolano al Centro-Nord di questi treni è insignificante.
Interventi strutturali in Calabria – esempio positivo è “Tamburello”
Alcuni interventi sia infrastrutturali sia relativi ai servizi sono finalmente partiti anche in Calabria, nonostante ancora moltissimo debba essere fatto. Un esempio positivo é il servizio del treno “Tamburello”. Si tratta del collegamento Melito di Porto Salvo-Reggio Calabria-Rosarno, un servizio vantaggioso per i pendolari perché effettua un servizio di metropolitana di superficie, introdotto per diminuire i disagi causati dai lavori sulla Autostrada Salerno-Reggio Calabria e che dal Dicembre del 2010 non è più stato finanziato dal Ministero dei Trasporti, che ha cancellato le risorse necessarie. La Regione Calabria, nell’ambito del servizio ferroviario regionale, ha deciso nel 2011 di finanziare e garantire la presenza di questo treno indipendentemente dai lavori autostradali. Con l’istituzione della fermata “Aeroporto” il servizio è stato rilanciato nel 2013, sempre finanziato dalla Regione Calabria e, dopo un periodo che vedeva il passaggio di sole 7 coppie di treni al giorno, sono state istituite finalmente 11 coppie di treni. Nelle scorse settimane il Governo ha stanziato 23 milioni di euro per la realizzazione di ulteriori 3 fermate su questa linea.
Reggio Calabria-Taranto, una linea da “incubo”
Anche una delle linee piú bistrattate d’Italia, la Reggio Calabria-Taranto sulla ferrovia Jonica, ha visto piccoli passi avanti con l’ultimo cambio di orario. Sono infatti state introdotte 2 coppie di Intercity che effettuano fermate anche nell’alto calabrese ed in Basilicata (importante quella di Trebisacce) che vanno almeno in parte a sopperire gli enormi tagli fatti in passato. Questa linea potrebbe rappresentare la spina dorsale dei collegamenti tra le diverse regioni, i centri turistici e i porti, garantire un servizio di qualità per studenti, turisti, lavoratori. Ed invece rimane comunque in una condizione di sottosviluppo incredibile. Con il nuovo orario da Reggio a Taranto, vi sono in tutto 6 collegamenti al giorno (di cui solo i 2 Intercity diretti, di cui il piú veloce impiega comunque 6 ore e 35 minuti). I pullman in generale risultano più competitivi e, ad esempio partendo da Villa San Giovanni, impiegano 5 ore e 45 minuti. Eppure l’infrastruttura esiste dal 1875, con 470 km lungo la costa e un enorme bacino di utenza, pari a più della metà della popolazione calabrese. La linea è a binario unico, ma l’obiettivo non deve essere il raddoppio (perché si può aumentare enormemente il numero di treni senza problemi) ma l’elettrificazione (oggi presente solo tra Taranto e Sibari) e il potenziamento del servizio con nuovi collegamenti e moderni treni, come dovrebbe essere scontato in un Paese europeo.
Migliora la situazione della linea Catanzaro Lido-Lamezia Terme. Dal 2015 si è tornati almeno ad incrementare i treni regionali arrivando a 7 coppie al giorno ed a 10 con il nuovo orario invernale 2017/2018. Il resto rimane comunque sostituito con autobus. Nonostante sia una linea, di 42 km, a binario unico risulta strategica perché unisce i versanti tirrenico e jonico della Calabria tanto da aver fatto proporre la sue elettrificazione più volte negli ultimi anni. I disagi rimangono perché ancora i tempi di percorrenza, in attesa della velocizzazione dell’infrastruttura, non risultano competitivi con almeno 45 minuti di tragitto.
Anche per questa Regione sono numerose le proposte sollevate dai Comitati e dalle Associazioni dei pendolari. Tra Reggio Calabria Centrale e Catanzaro Lido sono finalmente state eliminate le fermate intermedie di Caulonia, Guardavalle, S. Caterina Jonio, Badolato, S. Andrea Jonio, totalmente inutili nella fascia oraria dei pendolari, e la cui presenza allungava eccessivamente i tempi di percorrenza, rendendo così inutilizzabile il treno dagli studenti universitari diretti a Catanzaro. A fine 2017 è stato anche velocizzato il collegamento Roma-Reggio Calabria di circa 30 minuti, grazie all’instradamento via Napoli-Afragola.
Anche la stazione Lamezia Terme-Sambiase, segnalata per anni come degradata ed in abbandono, ha visto nel corso del 2016 l’avvio dei lavori di ristrutturazione, insieme alla stazione di Nicastro, dopo le diverse segnalazioni dei cittadini di Lamezia. Si tratta di stazioni che vedono l’alta frequentazione dei treni regionali della Catanzaro Lido-Lamezia Terme Centrale.

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