Cosenza
Inferno bianco sull’ex A3, il racconto degli automobilisti bloccati dalla neve
 
																								
												
												
											Prima udienza nel processo a carico di due dirigenti Anas dell’allora Salerno Reggio Calabria accusati di omissione di atti d’ufficio e interruzione di servizio di pubblica utilità nella terribile nevicata che intrappolò in autostrada centinaia di automobilisti il 19 gennaio di due anni fa
COSENZA – Processo Anas, prima udienza oggi in composizione collegiale in cui vede imputati Vincenzo Marzi, in qualità di capo compartimento dell’ufficio Anas per l’Autostrada Salerno Reggio Calabria, e Nicola Nocera dirigente dell’area tecnica esercizio compartimento per la medesima autostrada, ritenuti responsabili del blocco momentaneo dell’autostrada A3 (oggi A2), in particolare del tratto autostradale fino allo svincolo Altilia Grimaldi, a causa di un’abbondante nevicata il 19 gennaio del 2016 in cui centinaia di automobilisti rimasero bloccati o per meglio dire intrappolati in auto, al freddo e senza soccorsi. Le indagini coordinate dalla Procura di Cosenza, dal pm Antonio Bruno Tridico, sotto la direzione del procuratore capo Mario Spagnuolo, si sono concentrate sui ritardi nel lanciare i codici rossi e sugli orari di chiusura e riapertura degli svincoli
Per il pubblico ministero Tridico i due dirigenti “in concorso tra loro rifiutavano indebitamente un atto del loro ufficio che per ragioni di sicurezza pubblica doveva essere compiuto senza ritardo; pur avendo ricevuto il 19 gennaio l’avviso di condizioni meteo avverse da parte del dipartimento di Protezione civile, (a partire dal 19 gennaio, per le successive 18/24 ore, con precipitazioni anche a carattere nevoso al di sopra dei 300/500 metri su Calabria centro meridionale), pur in presenza di una forte nevicata iniziata alle 9.50 del 19 gennaio e proseguita ininterrottamente tanto da determinare il blocco del traffico alle ore 13 sul tratto autostradale pur se informati debitamente dal personale Anas, dalla polizia stradale e dagli utenti, omettevano di attivare le procedure previste dal piano neve 2015/2016, in particolare la tempestiva applicazione dei codici di allerta e di intervento, non chiudendo il tratto autostradale interessato dagli eventi e consentendo, al contrario, la normale circolazione dei veicoli, che rimasero così bloccati per ore, senza che gli automobilisti ricevessero alcuna assistenza”. Molti i cittadini costituitisi parte civile e rappresentate dagli avvocati Giovanni Carlo Tenuta, Antonio Feraco Marco Aquila, Roberto Romei, Daniela Pepe. Per l’ente Anas costituitasi parte civile l’avvocato Libonati. I due dirigenti sono difesi dagli avvocati Alessandro Sisto e Romano Sabato.
 
La società Anas in sede civile lo scorso 11 novembre era stata già condannata a risarcire un utente per i fatti accaduti in particolare presso lo svincolo di Rogliano. Nel corso del procedimento civile gli stessi dirigenti dell’ente autostradale, sentiti sul banco dei teste, affermarono che l’allerta meteo era stata decretato già da giorni riconoscendo già il sopraggiungere di un peggioramento climatico. Di quel 19 gennaio la certezza è che la manutenzione dell’A3 nel tratto in questione risultò insufficiente, come le misure di prevenzione risultate assenti e intempestive. Infatti gli automobilisti in transito non trovarono nessuno operatore e nessuna segnaletica che informasse della criticità. L’utenza rimase bloccata senza essere deviata per tempo su strade alternative. Gli automobilisti rimasero per 10 ore bloccati al freddo e senza viveri.
Il racconto degli automobilisti
Ieri mattina in aula sono stati sentiti alcuni degli utenti che rimasero bloccati quel giorno di due anni fa. I racconti non hanno avuto alcuna discrepanza. Per tutti non erano presenti operatori Anas, forze dell’ordine che avvertissero di non entrare in autostrada «Non c’erano segnalazioni di uscite obbligatorie e non c’erano operatori – ha raccontato un automobilista che era giunto in città per attendere la figlia all’uscita da scuola – Dalle 14 fino alle 22 siamo rimasti bloccati in autostrada. Non abbiamo visto mezzi Anas; verso le 19.30/20.00 i camion sono riusciti ad allinearsi sul lato destro della carreggiata. Quando sono riuscito a raggiungere l’uscita autostradale di Piano Lago ancora non c’erano mezzi dell’Anas. Non abbiamo ricevuto nessun mezzo di conforto, né acqua, né altro. C’era una fila molto lunga».
Un altro automobilista da Villapiana in viaggio verso Rende, racconta che al rientro dopo avere imboccato l’uscita autostradale di Cosenza Nord, a Rende, sono rimasti bloccati dalle 17.00 fino alle 23.00. «Guidavo io, a bordo della mia Opel Corsa. Imboccata l’uscita A3 a Rende, subito dopo, sulla destra dove ci sono due palazzi siamo rimasti bloccati. Lì sono cominciati i guai. Siamo rientrati a Villapiana alle tre di notte. Abbiamo sofferto il freddo, non abbiamo visto nessuno». Il teste ha poi specificato che si era messo in viaggio nel pomeriggio verso le 16.00 e dallo svincolo di Tarsia non nevicava e non c’era nessuna pattuglia di polizia. Mentre al ritorno già nevicava.
 Anche gli utenti diretti a Scigliano, a bordo di un autobus sono stati sentiti per raccontare cosa successe in quelle terribili ore. In particolare l’autista di un pulmino ha raccontato che intorno alle 13.30 dopo la sosta per far salire gli studenti ha imboccato l’uscita di Cosenza Sud. Non era presente la polizia stradale, né gli operatori Anas, né indicazioni di catene. Sono entrato regolarmente in autostrada e dopo la seconda galleria, dopo avere camminato a passo d’uomo per un paio di chilometri ci siamo fermati e fino alle 22.00 nessuno è stato in grado di venire a soccorrerci. Un ragazzo è stato male. Avevamo il problema che non si poteva andare in bagno, eravamo senza mangiare e non potevamo bere. Ho dovuto spegnere il motore perché la nafta era poca. Ogni tanto l’accendevo. Non ho avuto indicazioni all’ingresso dell’autostrada, né ho visto qualcuno per viveri e conforto. Ci siamo liberati verso le 22 e siamo riusciti ad arrivare allo svincolo di Altilia Grimaldi. A soccorrerci il sindaco e altri componenti del comune, in tutto cinque, sei macchine».
Anche gli utenti diretti a Scigliano, a bordo di un autobus sono stati sentiti per raccontare cosa successe in quelle terribili ore. In particolare l’autista di un pulmino ha raccontato che intorno alle 13.30 dopo la sosta per far salire gli studenti ha imboccato l’uscita di Cosenza Sud. Non era presente la polizia stradale, né gli operatori Anas, né indicazioni di catene. Sono entrato regolarmente in autostrada e dopo la seconda galleria, dopo avere camminato a passo d’uomo per un paio di chilometri ci siamo fermati e fino alle 22.00 nessuno è stato in grado di venire a soccorrerci. Un ragazzo è stato male. Avevamo il problema che non si poteva andare in bagno, eravamo senza mangiare e non potevamo bere. Ho dovuto spegnere il motore perché la nafta era poca. Ogni tanto l’accendevo. Non ho avuto indicazioni all’ingresso dell’autostrada, né ho visto qualcuno per viveri e conforto. Ci siamo liberati verso le 22 e siamo riusciti ad arrivare allo svincolo di Altilia Grimaldi. A soccorrerci il sindaco e altri componenti del comune, in tutto cinque, sei macchine».
Ultimo teste un passeggero di un pullman delle Ferrovie della Calabria: «Sono entrate in A3 Alle 14.45 dall’imbocco di Cosenza sud. Abbiamo percorso 100, 200 metri e ci siamo fermati all’interno della prima galleria. L’autista non poteva fare nulla. Non abbiamo visto operatori Anas nè forze dell’ordine. Non ci hanno portato da mangiare. Non ho visto cartelli e siamo rimasti fermi 7, 8 ore. Ci siamo rimessi in marcia alle 22.00 fino al bivio di Grimaldi». Anche in questo caso a soccorrere l’utenza il sindaco insieme ad altre persone del comune, mentre non erano presenti gli operatori Anas e le forze dell’ordine.
 
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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