Cosenza
Tentata aggressione davanti al portone di casa: “Ho avuto paura”
 
																								
												
												
											Una donna di 40 anni, nel rientrare a casa rischia di essere aggredita. Salva grazie ad una pattuglia delle forze dell’ordine in transito in quel momento
Riceviamo e pubblichiamo il racconto di una nostra lettrice
COSENZA – “Stavo rientrando a casa dal lavoro. In genere termino il turno non prima di mezzanotte e raggiungo la mia abitazione, in via Consalvo Aragona, nei pressi dell’Autostazione, a piedi. Nonostante, a quell’ora, io sia sempre molto attenta a chi incontro per strada, sono anche molto tranquilla per via della presenza costante di una pattuglia dei carabinieri o della polizia che sostano in zona, oppure transitano spesso nel quartiere. Ieri, per una serie di combinazioni fortuite, ho terminato con largo anticipo di lavorare. Erano le 22 e, munita di auto, sono rientrata subito a casa.
La strada di casa poco illuminata
Mentre percorrevo via Consalvo Aragona, strada quasi sempre deserta, che pecca di poca illuminazione, ho notato due o tre persone salutarsi prima di rincasare, nei pressi di alcuni palazzi precedenti al mio, in tutto una ventina di metri di distanza. Nulla di strano, considerata l’ora. Sono arrivata davanti al palazzo in cui abito e, come sempre, ho trovato subito il parcheggio. Nel fare retromarcia ho notato un’autovettura di piccola cilindrata, meglio definirla una utilitaria, che parcheggiava sul lato opposto al mio, parallelamente ad un muretto antistante un parcheggio privato di una scuola di formazione. Anche in questo caso mi è sembrato che tutto rientrasse nella normalità in quanto spesso le vetture vengono lasciate in sosta in quel punto.
La tentata aggressione
Così, assicuratami che avessi chiuso l’auto, mi sono apprestata a raggiungere il portone di casa con molta calma. Portavo la borsa in spalla. L’ingresso del palazzo è diviso dalla strada da una ringhiera rialzata e posta sul marciapiede. In genere sosto sempre alla ricerca delle chiavi, perse irrimediabilmente in borsa, ma ieri sera le tenevo già in mano. Apro il portone e mi giro per chiuderlo. Davanti mi trovo quella stessa macchina, che avevo notato parcheggiare qualche minuto prima, con un giovane alla guida poco più che ventenne. Il ragazzo scende dalla vettura lasciando lo sportello aperto e il motore acceso. Velocemente, con uno scatto fulmineo, si aggrappa alla ringhiera per scavalcare. Fortunatamente ho avuto i riflessi pronti e ho chiuso subito il portone, ma il giovane è rimasto a guardare oltre il vetro con il classico atteggiamento di chi sa cosa sta cercando e cosa vuole fare. Ho avuto paura che riuscisse ad aprire considerato che la serratura è molto comune e blanda. Stava per afferrare la maniglia quando di scatto è tornato alla macchina ed è andato via di corsa. Lì per lì non ho capito il perchè, ma subito dopo è transitata una pattuglia delle forze dell’ordine ed ho compreso la decisione del giovane di abbandonare ciò che aveva in mente e guadagnare la via di fuga. In un primo momento non ho dato peso all’episodio ma ripensandoci oggi, se non avessi avuto i riflessi pronti sarei potuta essere stata una preda facile, sicuramente aggredita e rapinata o chissà cos’altro. E se al mio posto in quel momento rincasava una donna di una certa età o una ragazzina? Un plauso va alle forze dell’ordine che sono sempre presenti in zona, nelle ore serali”
Lettera firmata
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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