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Valle Crati risponde alle accuse mossegli sull’appalto da 35 milioni di euro per la depurazione
 
																								
												
												
											COSENZA – Il Presidente del Consorzio Valle Crati Maximiliano Granata chiarisce i termini del progetto di riefficentamento della rete fognaria bruzia.
“Rispetto alle notizie pubblicate in questi giorni – scrive in una nota – con le quali si stanno diffondendo notizie di carattere tecnico non corrispondenti alla realtà dei fatti circa le procedure e le modalità di redazione del bando di gara e del relativo studio di fattibilità inerente il finanziamento di 35 milioni di euro riconosciuto con Delibera CIPE n. 60/2012 dal Presidente e dal Consiglio di Amministrazione del Consorzio Valle Crati giungono le seguenti precisazioni. L’Ente consortile ha sottoposto all’approvazione del Dipartimento dell’Ambiente della Regione Calabria uno Studio di fattibilità da porre a bando e per attivare meccanismi di project financing ai sensi dei commi 1-14 dell’art. 153 del Codice degli Appalti.
La Regione Calabria rilevava che il suddetto Studio non rispettava le linee guida del finanziamento poiché era sbilanciato verso il ripristino dell’impianto di depurazione mentre, invece, i fondi erano finalizzati ad ottenere il collettamento delle reti fognarie. Inoltre, nel momento in cui io ero VicePresidente chiedevo la contestuale integrazione dello Studio presentato poiché mancavano gli interventi in alcuni Comuni quali Cosenza e Rende. Pertanto, poiché per Statuto il Consorzio Valle Crati poteva avvalersi di tecnici prestanti servizio presso i Comuni consorziati, veniva affidato all’Ing. Arturo Bartucci l’incarico di redigere un nuovo Studio di fattibilità sulla base delle eccezioni formulate dalla Regione Calabria, pena la perdita del finanziamento. Il nuovo e definitivo Studio di Fattibilità è stato presentato in data 16/10/2014 poiché rafforzava gli interventi sulle reti fognarie come richiesto dal CIPE, inseriva interventi nei Comuni di Rende, Cosenza, Aprigliano e San Benedetto Ullano che non erano stati inseriti nel precedente Studio e si riallineava con alcuni interventi straordinari eseguiti sull’impianto di depurazione realizzati dopo il sequestro e che hanno garantito il ripristino in toto dello stesso.
L’impianto di depurazione consortile adesso funziona e depura. Ciò può essere dimostrato tramite la visione delle analisi dell’ARPACAL che periodicamente e come previsto da normativa effettua i campionamenti sul depuratore. Ed i reflui dell’impianto di Coda di Volpe costano e costeranno poco. La tariffa applicata dal Consorzio Valle Crati, secondo lo Studio di fattibilità posto a base di gara, è di € 0,20/mc in fase provvisoria e di € 0,40/mc in fase definitiva. Se si usa quale termine di paragone lo Studio di Fattibilità posto a base di gara da Reggio Calabria si può notare che la tariffa utilizzata a Reggio è di € 0,20/mc in fase provvisoria per soli 17 mesi mentre quella definitiva che verrà applicata sarà di € 0,53/mc. Pertanto, nel raffronto, se si tiene conto che il Consorzio Valle Crati sarà chiamato a gestire 995 km di collettori e rete fognaria e tenendo in considerazione che la tariffa in questione sarà sottoposta a ribasso per il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, la tariffa applicata dal Consorzio Valle Crati, rispetto a quella applicata da un semplice comune a cui spetta la gestione di un territorio molto più limitato, si presenta molto bassa e contenuta. Infine, nel bando di gara emanato dal Consorzio Valle Crati non è previsto l’affidamento del servizio di bollettazione poiché tecnicamente il Consorzio Valle Crati non è stato delegato dai Comuni consorziati alla riscossione della tariffa della depurazione perché non sussistono le dovute condizioni di carattere normativo”.
Il Presidente Granata, in conclusione, dichiara: “In particolare, mi preme ricordare e ribadire che il Consiglio di amministrazione consortile attualmente è formato da quattro avvocati, di cui due penalisti, e da un ispettore di polizia appartenente alla Divisione Anticrimine. Credo che i ruoli appena citati siano la massima garanzia di legittimità, trasparenza, correttezza e buon andamento della macchina amministrativa consortile e sfido chiunque ad affermare il contrario. Concludo, quindi, comunicando che, in via cautelativa, nei prossimi giorni inoltrerò apposita denuncia alla Procura della Repubblica, considerato che l’appalto si cui sono state pronunciate nefandezze e falsità è ancora in corso e sulla conclusione corretta dello stesso si gioca il destino della salvaguardia del nostro ambiente, nonché dei padri di circa quaranta famiglie che hanno diritto a garantire il sostentamento ai loro cari e che io in qualità di Presidente con il sostegno di tutto il Consiglio di Amministrazione tutelerò fino alla fine del mio mandato contro ogni tentativo mirato di distruzione del nostro operato solo perché avulso da logiche di tipo affaristico”.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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