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Arrestato pericoloso latitante dell’Aspromonte ricercato per omicidio (VIDEO)
 
																								
												
												
											REGGIO CALABRIA – Durante l’operazione sono stati arrestati anche cinque dei suoi favoreggiatori.
I Carabinieri hanno assicurato alla giustizia un pericoloso latitante ricercato dal 2013, per omicidio, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di arma da fuoco. A Reggio Calabria in località Catona i crabinieri delca compagnia di Palmi ieri notte hanno arrestato il latitante trentaseieenne Francesco Luppino di Sant’Eufemia d’Aspromonte. L’uomo è ritenuto responsabile insieme ad altre persone dell’omicidio del 58enne Giuseppe Arimare e del ferimento di un quarantenne Bernardo Princi avvenuti a Sant’Eufemia d’Aspromonte nel Settembre del 2013. Le indagini, durate quasi un anno e mezzo hanno portato ad individuare una zona dove i favoreggiatori del latitante si sono recati diverse volte.
Dopo alcuni giorni d’osservazione, la scorsa notte intorno alle 22, i carabinieri hanno notato un’autovettura in uso ad uno dei sostenitori del Luppino che parcheggiava in una strada poco distante e dalla uscivano due uomini per entrare all’interno di una delle abitazioni già considerata quale possibile rifugio del latitante. I militari hanno quindi circondato l’abitazione e nel momento in cui hanno fatto irruzione all’interno dello stabile l’uomo insieme agli altri hanno tentato, invano, di darsi alla fuga. All’interno dell’abitazione, sono stati identificati Trimarchi Domenico classe 1991 e Laurendi Antonino classe 1996, entrambi parenti di Luppino, nonchè Corsaro Mimma classe 1974, Curatola Rosy classe 1996, Curatola Francesco classe 1959, ritenuti gli utilizzatori dell’immobile.
I cinque soggetti identificati avrebbero fornito appoggio, sia fisico che materiale al pericoloso ricercato, tanto che, grazie al loro aiuto, l’uomo sarebbe riuscito ad eludere le indagini volte alla sua cattura. Nel prosieguo dell’operazione, durante la perquisizione domiciliare, sono state rinvenut e sequestrati: un fucile sovrapposto calibro 12 privo di marca e matricola; 50 cartucce per fucile calibro 12; una pistola semiautomatica calibro 7.65 marca “Regina” con matricola abrasa munita di caricatore; 25 cartucce calibro 7.65; una carabina ad aria compressa marca Gamo; armi cui proprietà è stata attributia a Francesco Curatola. Espletate le formalità di rito Laurendi Antonino, Trimarchi Domenico, Corsaro Mimma e Curatola Rosy sono stati sottoposti alla detenzione domiciliare presso le rispettive abitazioni, mentre Luppino Francesco e Curatola Francesco sono stati associati presso la casa circondariale di Reggio Calabria.
 
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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