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L’Ospedale di Cosenza privatizza gli aborti, iGreco gestiranno le interruzioni di gravidanza

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L’Ospedale di Cosenza privatizza gli aborti, iGreco gestiranno le interruzioni di gravidanza

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A causa della carenza di personale l’Annunziata affida il servizio a una clinica privata di Cosenza

 

COSENZA – “Con la delibera n. 454, del 17 ottobre scorso, l’Azienda ospedaliera di Cosenza ha ratificato il protocollo d’intesa con iGreco Ospedali Riuniti s.r.l. per il servizio di Interruzione Volontaria di Gravidanza chirurgica. Da oggi – rende noto il Centro contro la violenza alle donne Roberta Lanzino – un servizio sanitario faticosamente conquistato e ancor più faticosamente difeso, all’interno di una complessiva battaglia per la tutela dei servizi per una maternità consapevole, sarà espletato presso la clinica Sacro Cuore, accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, ma privata. E’ triste ancora una volta dover constatare che il diritto delle donne alla salute sia calpestato da interessi privati e venga negata la possibilità alle donne di essere assistite in una struttura pubblica adeguata e pronta per tutte le emergenze.

 

Nella delibera la manovra viene motivata con l’impossibilità della struttura pubblica di poter garantire a causa della carenza di personale tale servizio, che rappresenta un diritto per tutte le donne. Così il diritto alla maternità consapevole, già duramente compromesso dall’alto numero di obiettori di coscienza, presenti nelle strutture sanitarie del territorio cosentino, rischia di diventare oggetto di una strumentalizzazione prettamente economica. Ancora una volta si sceglie di tagliare costi economici colpendo i diritti alla salute delle donne. Ancora una volta si colpisce l’integrità e la coerenza della legge 194, che oggi viene messa a dura prova da dinamiche che tendono a assoggettarla ad una concezione privatistica della salute”.

 

LA RISPOSTA DELL’AZIENDA OSPEDALIERA DI COSENZA

“Non c’è stata alcuna scelta discrezionale da parte dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza in merito al protocollo d’intesa con l’unica Struttura Sanitaria ricadente nella provincia di Cosenza, autorizzata ed accreditata con il S.S.R., in grado di garantire il servizio di Interruzione Volontaria di Gravidanza chirurgica, come attestato dalla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute. Il suddetto protocollo d’intesa, è bene chiarirlo, non nega nessun diritto alla salute, né preclude alcuna facoltà di scelta alle donne che volessero comunque decidere di essere assistite in ospedale. Fornisce semmai un’opzione alternativa, proprio a garantire questo servizio a chi ne avesse bisogno.  Le interruzioni di gravidanza chirurgiche, dunque, continueranno ad essere eseguite nel reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’Ospedale di Cosenza. Stupisce, piuttosto, che anziché apprezzare ogni azione tesa al miglioramento dell’offerta dei servizi sanitari, questa finisca immancabilmente per essere criticata. Sembrava doveroso intervenire “per fare chiarezza” su una questione che sta generando non pochi fraintendimenti”.

LA REPLICA DELL’ASSOCIAZIONE ROBERTA LANZINO

“Prendiamo atto del fatto che l’Azienda Ospedaliera di Cosenza non abbia intenzione di sospendere l’erogazione del servizio di Interruzione Volontaria di Gravidanza. È impensabile, infatti, che un grande presidio ospedaliero pubblico non garantisca personale, mezzi e spazi adeguati per l’espletamento del servizio di IVG, così come , del resto, previsto dalla L. 194/78. Non siamo pregiudizievolmente contrarie alla facilitazione di percorsi finora resi impervi dalla massiccia presenza di obiettori di coscienza tra il personale sia medico che paramedico, che di fatto in tutti questi anni ha impedito che la maternità potesse essere libera e consapevole. Ricordiamo, infatti, che persino l’aborto farmacologico tramite RU 486, ha riscontrato, alle nostre latitudini, difficoltà nella sua applicazione , a differenza di quanto accaduto in altre regioni dove questo è già pratica diffusa e collaudata, tant’è vero che in queste stesse regioni vengono banditi concorsi per medici non obiettori proprio con l’intento di agevolare l’applicazione della legge. Affinché, dunque, il diritto ad una maternità consapevole non venga , ancora una volta, limitato , vigileremo, con ogni mezzo a nostra disposizione, sulle liste di attesa e sulla reale praticabilità di una libera scelta da parte di ogni donna di esercitare il suo diritto di opzione tra il servizio pubblico e quello privato accreditato”.

 

LEGGI QUI:

Ospedale Cosenza, interruzioni di gravidanza: il servizio potrebbe passare solo in mano ai privati

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