Siamo Uomini o Caporali?
Dizionario Brutio
 
																								
												
												
											Il linguaggio l’espressione scritta, ma soprattutto verbale, esprime “la propria identità”… una sorta di DNA socioantropologico che esprime “l’essere” nella sua essenza e nel contesto in cui vive e soprattutto come vive.
Oggi una ricerca sul linguaggio e sui modi di essere è ancor più facile di altri tempi. Con l’aiuto dei Social alla fine esprimiamo “noi stessi”… c’è chi bluffa e chi no, in ogni caso arriviamo per quel che siamo, in virtù del nostro DNA. La cosentinità o per qualcuno essere cosentino è un capitolo che affascina studiosi e ricercatori. L’analisi del linguaggio e l’uso comune del dialetto, comprese tante tradizioni tramandate nel tempo, riconducono direttamente alle dominazioni a cui siamo stati sottoposti.
Nel linguaggio di strada (bar, pizzeria, passeggiata sul corso, stanze degli uffici…) e nel linguaggio di strada virtuale (facebook, WhatsApp e diavolerie simili) il cosentino esprime il meglio di se stesso, nonostante il suo dire e non dire, dando una vera impronta a quel che dice. Ci sono frasi che solo in apparenza sembrano non significare nulla, invece… “Chiru ‘a pigliatu un posto e sicuramente c’ha datu chiru là…” Traduzione: “Quello è stato assunto e sicuramente è stato favorito da un’amicizia importante”…
  
In una frase del genere nessun nome e cognome, nessun riferimento preciso, nessuna accusa, ma una grande sottolineatura. Sui social ho letto di un magistrato che và a cena con un indagato, ma mi sorprende soprattutto la reazione sui social. Tra le frasi più significative: “A Cusenza è tutto normale fanno chiru ca vonnu…”, Traduzione: “A Cosenza è tutto normale, ognuno fa quel che vuole…” leggevo anche: “Arrobbanu tutti, compreso chissu cà c’è mò, ma almeno chissu ha fattu ancuna cosa…” Traduzione: “Tutti i politici rubano, ma quello che adesso è in carica ha fatto tante cose…” (in questo caso la fase varrebbe per tutti i politici dal Presidente della Repubblica a scendere!). Altra frase con forte impronta cosentina: “E fa chiru documento aru comune dumani… ma è chiamatu a Giuvanni e sa vida iddru…”. Traduzione: “Domani in mattinata dovrei andare al comune per alcuni documenti da richiedere, ma ho chiamato il mio amico Giovanni che gentilmente si è offerto per disbrigare ogni mia pratica…”…
  
Alla fine da queste poche frasi e parole esce veramente tanto… esce una cosentinità, affranta, delusa, a volte indifferente, rassegnata e prostrata ai potenti… Siamo quel che siamo e diciamo… Siamo cosentini nel bene e nel male… il resto è solo un inchino davanti al politico di turno che ci passa davanti… e magari non lo sopportiamo nemmeno, ma un giorno ci potrà essere comodo… o nella peggiore delle ipotesi… “mu tiagnu amicu…” Traduzione: “mantengo rapporti diplomatici e di pura cordialità amichevole…”… Se qualcuno si aspettava dai miei pezzi riferimenti filosofici o scenari danteschi… beh no… se qualcuno si aspettava un Devoto Oli, un Garzanti, uno Zanichelli… beh no… osservo… osservo la mia Città e purtroppo vedo e sento tante cose che non mi piacciono, soprattutto la passività!…
Disco “popopoooooò” con il trionfo moderno della cosentinità… chi può davvero scrivere un dizionario e descrivere Cosenza e i cosentini… chi emerge e dà vita con la sua musica alla nostra Terra… ospiti spesso di questa rubrica… Zabatta Staila e la sua Crew… nonrimanercimale.it!!!!!…
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
Social