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Neve: boom di turisti, Camigliatello in tilt mentre Lorica resta ancora al palo
 
																								
												
												
											CAMIGLIATELLO SILANO (CS) – Falso allarme in Sila dettato dalle poche presenze delle scorse settimane.
Oggi sui campi da sci di Camigliatello Silano è boom di turisti. L’unica stazione che funziona in questo momento nella provincia di Cosenza sta registrando ottime performance. Mentre Lorica, per quanto riguarda le piste da sci a monte, resta ancora al palo. Gli impianti sono chiusi, sopravvivono solo i due piccoli impiantini a valle per i principianti. A Camigliatello invece è tutto in funzione: cabinovia, sci e tapis roulant. “Si stanno cercando di superare alcuni intoppi – spiega il presidente dell’Unione Maestri di Sci Calabria Fiorino Spizzirri – speriamo sia di buon auspicio per la stagione appena iniziata che ci auguriamo sia lunga ed affollata come oggi. A Lorica abbiamo solo due campi scuola e qui sovraffollamento. A partire dalla strada. Il percorso che permette di arrivare sulle piste, oggi era intasato già dalle prime ore della mattinata a causa della scarsità di posti auto.
Si tratta di criticità che ci trasciniamo da anni. Purtroppo in locatità Tasso abbiamo parcheggi sottodimensionati che non ci permettono di accogliere, comodamente, tutti i turisti che si riversano negli impianti di risalita di Camigliatello nelle festività. La situazione di Lorica speriamo evolva in positivo dopo l’ultima gara d’appalto per la messa in sicurezza degli impianti che pare non sia andata deserta come le altre. Sarebbe un’occasione unica per rilanciare il turismo montano cosentino abbandonato da sempre a se stesso. L’affollamento di Camigliatello è un ottimo biglietto da visita che vuol dire che la Calabria è viva e attrae ancora tanta gente e tanti turisti”. Il blocco di Lorica, invece, resta una vergogna. Un massacro economico per gli operatori del settore evitabile. Sarebbe bastato ricordarsi di sostituire le linee usurate con i fondi già stanziati dalla comunità europea. La scadenza che ne avrebbe provocato la chiusura non era un mistero. Anzi. Era nota da almeno trent’anni.
 
                        
 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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