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Il caso del liceo scientifico Fermi di Cosenza approda in Parlamento
 
																								
												
												
											COSENZA – Nonostante le proteste di studenti, insegnanti e personale ATA due deputati si schierano in difesa della preside.
Senza mezzi termini, gli Onorevoli Enza Bruno Bossio e Franco Bruno sollecitano il Ministro Giannini ad assumere, urgentemente e tempestivamente, ogni utile iniziativa diretta a ”isolare e depotenziare il grave tentativo di turbamento”messo in atto presso il Liceo Scientifico “E. Fermi” di Cosenza. La pressante sollecitazione è contenuta nell’interrogazione parlamentare presentata nella seduta del 18 dicembre. I due deputati denunciano che la Dirigente scolastica, prof.ssa Michelina Bilotta, “è fatta oggetto di una vera e propria campagna di delegittimazione a cura di una minoritaria rappresentanza sindacale”, culminata, in 11 mesi, in diverse visite ispettive ministeriali, dalle quali “è possibile accertare il carattere strumentale delle iniziative di protesta che fanno capo a isolate espressioni sindacali”.
Aggiungono, poi, gli Onorevoli Bruno Bossio e Bruno che “appare decisamente curioso che una ispezione sia addirittura scaturita da un esposto anonimo”, il che, secondo gli interroganti, dimostra in maniera “fin troppo evidente il carattere pretestuoso degli addebiti che di volta in volta si tenta di indirizzare verso la Dirigente scolastica”. L’interrogazione conclude affermando che “l’intento di delegittimazione rivolto con pervicace costanza nei confronti della dott.ssa Bilotta configura il profilarsi di un “fumus persecutionis”. Non v’è dubbio che l’interrogazione disegna uno scenario particolarmente inquietante, rispetto al quale il Ministro dovrà pur pronunciarsi. Si ricorda che il Liceo Fermi di Cosenza, istituzione di rilevante prestigioso, nell’ultimo anno, è la Scuola d’Italia più gettonata dagli ispettori ministeriali e che la prof.ssa Bilotta, nonostante con la sua direzione “abbia accresciuto ed ampliato l’offerta formativa, consolidando la tradizione” della Scuola, è stata addirittura, destinataria, di una contestazione di addebiti in sede disciplinare.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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