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Odissea Legnochimica, i dati sulle prove di ‘disinquinamento’ sono insufficienti

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Odissea Legnochimica, i dati sulle prove di ‘disinquinamento’ sono insufficienti

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RENDE – Bisognerà ancora attendere per la bonifica dei laghi chimici di contrada Lecco.

Non si conosce ancora l’esito delle prove eseguite da Legnochimica che intende ‘lavare’ i fanghi all’interno della zona industriale per poi riversarli nei corsi d’acqua attigui. I dati emersi dalle analisi svolte da un laboratorio privato di Cuneo, scelto dalla stessa ex Legnochimica, dovrebbero rilevare se con tale tecnica, è possibile depurare l’area dai metalli pesanti. Tale tecnica permetterà di spendere un decimo di quanto previsto per lo smaltimento del contenuto delle vasche attraverso il trasferimento dei materiali in impianti adibiti al trattamento di rifiuti speciali: 650mila euro anzichè 6 milioni e 500mila euro.

 

Per ora però i risultati sono stati reputati insufficienti da Arpacal che non intende esprimersi sulla relazione inviatagli da Cuneo. Da parte sua il liquidatore, Pasquale Bilotta, informa che a breve sarà inviato al Comune di Rende un documento integrativo in attesa di un nuovo responso. L’assessore all’Ambiente d’Oltrecampagnano D’Ippolito afferma di aver incontrato Battaglia, l’ingegnere dell’ex Legnochimica, al quale è stato chiesto di presentare un nuovo progetto di bonifica che sarà poi valutato in Conferenza dei Servizi. Dopo almeno otto anni di progetti presentati e modificati e ripresentati, sulla richiesta del progetto definitivo il liquidatore però afferma di essere rimasto ‘scioccato’. “Come se – sostiene Bilotta esterrefatto – quello che abbiamo fatto sinora non fosse servito a nulla”.     

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