Cultura & Spettacolo
Pausa di Riflessione – Quando l’amore non si nobilita
I tanti episodi di violenza sulle donne e di femminicidio destano sempre profonda indignazione e severa condanna, ma quando si scopre che essi si consumano, nella maggior parte dei casi, all’interno della coppia, la cosa lascia davvero sgomenti.
La sensazione di sbigottimento e di angoscia deriva dal fatto che queste azioni scellerate si perpetrano in un luogo dove dovremmo sentirci protetti, dove dovremmo poter allentare tutte le nostre difese, dove l’amore non dovrebbe essere una promessa mancata, ma un impegno a crescere insieme, come coppia, ma anche come persone.
Hermann Hesse dice: “attraverso l’amore l’uomo può trovare se stesso, ma la maggior parte degli uomini ama perdersi”. Perché capita, a volte, che l’amore provochi disorientamento e conflittualità, o che addirittura, risulti non avere avuto mai dimora all’interno di quella coppia?
Risalendo alla sua origine, scopriamo che esso deriva da un’esigenza e da un interesse. L’esigenza è quella della natura che deve portare a compimento il suo disegno primigenio: perpetuare la specie umana. L’amore, in questo caso, funziona da catalizzatore nel rapporto tra uomo e donna.
L’interesse è quello della società, che nasce come “società naturale” ma si trasforma con il tempo, in una “società strumentale”. C’è la necessità di tenere insieme un sistema che garantisca la produttività, che il progresso incessante reclama. Il nucleo familiare, primo tassello del mosaico, diventa uno strumento socialmente conveniente che, limitando le libertà individuali, assicura l’ordine. Così l’amore, o meglio un succedaneo dell’amore (un suo surrogato) acquista anch’ esso una connotazione strumentale.
Instillato nell’uomo dalla natura (ed alimentato dalla società), come una sorta di pozione magica, provocherebbe, come sortilegio, un cedimento della roccaforte della sua mente e della sua ragione, lasciandolo in balia della passione verso l’altro elemento della coppia.
Questo amore surrogato, quindi, caricato di tali responsabilità dalla natura e dalla società, è chiamato a rispondere alle nostre aspettative, alle nostre proiezioni romantiche, che tentano di elevarlo, per dargli una maggiore dignità. A rendere le cose ancora più complesse interviene il piacere sessuale che, a volte, non si trova in sintonia con l’ amore, almeno non con quello romantico che ci prefiguriamo.
Quando il salto di qualità da noi auspicato non si realizza e non avviene quindi il passaggio di livello dell’amore, spesso l’angoscia prende il sopravvento. Questo avviene, soprattutto, quando il rapporto ha già da tempo abbandonato il terreno del desiderio, per frequentare le stanze della sopportazione (ma non solo in questi casi). Si innescano allora dei conflitti che generano smarrimento e disorientamento, e che possono condurre a quelle azioni aberranti, alle quali, purtroppo, ci troviamo troppo spesso ad dovere assistere.
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